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LINGOTTO FIERE, TORINO, ITALY - 2016/05/15: Roberto Vecchioni on the occasion of the publication of his book "La vita che si ama" ("The life that you love") in Turin. (Photo by Daniela Parra Saiani/Pacific Press/LightRocket via Getty Images)
A Sky Sport 24 è intervenuto uno dei tifosi nerazzurri più illustri, il cantautore Roberto Vecchioni. Dall'origine del suo amore verso i colori dell'Inter al momento attuale della squadra. Queste le sue parole: "Mio padre era napoletano, quindi a casa mia si mangiava Napoli dalla mattina alla sera. Era la squadra di Pesaola e Vinicio. Poi ci siamo trasferiti a Milano per lavoro e lui fra le due squadre della città ha scelto il Milan, una cosa che non mi è mai andata giù. Quindi ho iniziato a tifare Inter, anche per andare contro a mio padre. Non potevo vedere il Milan e l'Inter è diventata la mia squadra. Non potrei mai essere tifoso della Juventus, vince sempre. L'Inter, invece, è sempre un tira e molla, una volta vince e l'altra perde, ma è sempre uno stimolo a battere i più forti. Il calcio sia andato da un'altra parte, non è più quello che amavamo. È diventato di plastica, senza proiezioni sentimentali. L'Inter è un'accozzaglia kafkiana fatta di persone che non sanno quasi neanche da dove vengono e questo si vede benissimo nel gioco della squadra. Non è colpa né di de Boer né di Pioli, ma dell'accozzaglia. Non è solo con i grandi nomi che si fa una grande squadra. Come per le canzoni, le grandi cose sono sempre le cose più semplici. Bisogna essere prima di tutto professionisti. Luci a San Siro? Una cartolina di Milano, di uno sport. Mi ha dato fastidio quando è stata usata per salutare l'acquisto di Ronaldinho da parte del Milan. Contro la Juventus abbiamo giocato una grande partita per caso, e anche un ottimo primo tempo contro il Milan".
(Fonte: Sky Sport 24)
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