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Gilles Veissiere è l'arbitro che diresse la sfida di ritorno l'euroderby del 2003. Intervistato dalla Gazzetta dello Sport il francese ricorda così quella gara: "Ho diretto centinaia di gare, non ne ricordo una così tesa per giocatori, allenatori, dirigenti e tifosi. Per avere più concentrazione, passavo gli ultimi minuti prima di entrare in campo nello spogliatoio, rileggendo ad alta voce nomi e numeri dei giocatori. Non potevo sbagliare niente".
"Fu un evento storico, le due squadre non si erano mai affrontate a quel livello in Europa. I dirigenti dei club mi dissero che se avessero potuto mettere a disposizione un milione di biglietti, li avrebbero venduti tutti".
"Glielo dico in inglese. Incredible (ripetuto tre volte, ndr). Nelle facce dei calciatori, di Ancelotti, Cuper, Berlusconi e Moratti si percepiva una tensione insolita per squadre di quel livello. Per non parlare dei minuti pre-partita, un silenzio totale".
"Guardai l’andata in tv per conoscere al meglio il contesto, ma la prima fu una gara studiata e non giocata. Uno 0-0 cercato e buono più per il Milan, che avrebbe potuto cambiare tutto con un gol fuori casa al ritorno. Come poi fece".
"Segnò poco prima dell’intervallo, stravolgendo gli equilibri. È difficile da spiegare, ma per me e la squadra arbitrale fu quasi un sospiro di sollievo. Dopo 45 minuti davvero complicati, quel gol disse che la partita si sarebbe chiusa nei 90’. E fidatevi, non fu poco (ride, ndr). Forse sarebbe stata però più giusta una conclusione ai supplementari o ai rigori. Con l’1-1 di Martins, nei 180’ le due squadre si annullarono".
"Innervosendosi con il passare del tempo. Negli ultimi minuti, più di qualche volta mi toccò ricordare da una parte e dall’altra che San Siro non era una ‘swimming pool’, una piscina. Qualche giocatore provò a tuffarsi in modo furbo, alla ricerca di un rigore o una punizione. Ah, e poi Materazzi e Gattuso. Borbottarono per tutta la partita, ancora sento le loro voci".
(Gazzetta dello Sport)
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