Non era finito il sogno, iniziava invece il sentiero che avrei percorso più volte, quello che passava anche per le lunghe sedute all’Isokinetic di Casteldebole. Un giorno non ne potevo più, volevo capire a che punto ero: sono andato a comprare un pallone da spiaggia e ho iniziato a palleggiare. Mi mancava il campo.
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Ventola, lettera all’Inter: “L’esordio che non dimenticherò mai. E quando Ronaldo sfidava…”
Era la stagione 1997/1998 e sono rientrato giusto in tempo per... segnare all’Inter, un gol pesante per la nostra salvezza, ininfluente per il campionato dei nerazzurri. Un gol significativo: ero tornato ad essere un calciatore e avevo incrociato proprio l’Inter.
Ronaldo, Baggio, Recoba, Zamorano, Kanu, Pirlo, Kallon. Quando mi hanno detto che sarei andato all’Inter ho pensato: “Vado a fare l’ottavo attaccante?”. Arrivo in punta di piedi, chiedo il numero 78 e la società mi invita a prendere l’11. Lì capisco: Ronaldo 9, Baggio 10, Ventola 11. Puntavano su di me!
Debutto contro lo Skonto Riga, a Pisa: gol. In campionato andiamo a Cagliari e siamo sotto 2-0: io e Pirlo entriamo al posto di Baggio e Djorkaeff. Faccio una doppietta indimenticabile, anche con un gol in girata al volo: la partita che davvero non scorderò mai. 2-2.
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