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Lo scudetto è andato e tutto il resto è maratona Champions. Inter a parte, restano tre posti da assegnare, forse quattro se l’Italia si manterrà prima o seconda nel ranking Uefa per nazioni fino al termine della stagione, ipotesi oggi molto concreta. In corsa ci sono Juve, Milan, Bologna, Atalanta, Roma, Lazio e Fiorentina. E il Napoli, se vincerà oggi a Cagliari e mercoledì nel recupero contro il Sassuolo, altrimenti addio. Sette-otto squadre, con Juve e Milan non più così sicure di essere al riparo da un riassorbimento nel gruppetto delle altre aspiranti. La Juve, all’ora di pranzo contro il Frosinone, non ha scelta: vincere per spezzare una sequenza negativa da due punti nelle ultime quattro partite, tre delle quali contro Empoli, Udinese, Verona. Qualunque risultato diverso dalla vittoria aprirebbe scenari semi-apocalittici. Stasera il Milan dovrà contenere l’Atalanta: in caso di sconfitta, se la ritroverebbe addosso, quattro gradini sotto e con l’asterisco della partita in meno. Per Pioli, l’imperativo categorico è “non perdere” e non subire reti. Difficile mantenere vergine la porta contro l’Atalanta, ma urge un segnale forte, i sette gol presi tra Monza e Rennes vanno sterilizzati.
A chiudere, la doverosa celebrazione di Davide Nicola, che ha vinto a casa Sassuolo. In sei giornate sulla panchina dell’Empoli, tre vittorie e tre pareggi, dodici punti, due di media a partita. Un andamento da qualificazione Champions. L’Empoli era penultimo a 13, Nicola l’ha trascinato a 25, cinque piani sopra la zona rossa. La specializzazione di Nicola, questa sua capacità di rianimare gruppi inerti, è ormai un caso di scuola, da studiare, e sarebbe sbagliato ridurre tutto all’aspetto motivazionale. C’è dell’altro e non c’è mai la fuffa delle parole”, si legge.
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