Intervenuto sulle colonne de La Gazzetta dello Sport, Sebastiano Vernazza ha commentato così l'addio tra Conte e l'Inter:
ultimora
Vernazza: “Conte si vede senza difetti? Beato lui. Ha perso contatto con la realtà se…”
Intervenuto sulle colonne de La Gazzetta dello Sport, Sebastiano Vernazza ha commentato così l'addio tra Conte e l'Inter
"Antonio Conte ha risolto il contratto con l’Inter: gli restava una stagione a 13 milioni netti, ne ha ottenuti circa 7. Un legittimo accordo di separazione, però nel mondo reale delle persone comuni la materia del fine rapporto è regolata in un altro modo. Poi Conte ha trattato con il Tottenham, senza trovare un punto d’intesa. Secondo le indiscrezioni della stampa inglese non c’è stata concordanza sui programmi né sull’aspetto economico: Conte avrebbe chiesto una cifra intorno ai 17 milioni di euro e investimenti in giocatori per oltre 100 milioni di euro, e il presidente degli Spurs, Daniel Levy, avrebbe azionato la retromarcia. Anche Florentino Perez, presidente del Real, avrebbe contattato Conte e qui non si capisce bene che cosa sia successo, il Madrid ha poi ingaggiato Carlo Ancelotti".
LEGGI ANCHE
Contatto
"Se le cose stanno così, l’impressione è che Conte abbia un po’ perso il contatto con la realtà oppure che abbia deciso di non curarsi della crisi economica in cui versa il calcio e che continui a chiedere i milioni che ritiene di meritare. Non sarà che si sovrastima un po’? No, nell’intervista rilasciata a Diletta Leotta su Dazn non è stato ipocrita, non si è schermito. Perché una società dovrebbe scegliere lei, gli ha chiesto la Leotta? Risposta: “Perché sono un vincente, perché son una garanzia dal punto di vista lavorativo e umano. Se fossi a capo di un’azienda, mi fiderei”. Altra domanda: qual è il suo pregio migliore e quale il difetto più grande? Risposta: “Il pregio è quello di dare tutto me stesso per chi lavoro, di non risparmiarmi, di valorizzare l’azienda. Difetti non penso di averne, chi dà sempre il massimo non può avere grandissimi difetti. Devi avere la giusta presunzione e la giusta arroganza, figlie del lavoro. Forse sono troppo onesto, ma non lo considero un difetto”. Conte si vede senza difetti, beato lui. La sua autostima è a mille: già era alta, lo scudetto vinto con l’Inter l’ha elevata al quadrato. È comprensibile. Conte forse esagera un filo nel “prezzare” le proprie prestazioni, ma ciascuno ha il diritto d chiedere quel che ritiene giusto. Il mercato però ha preso una direzione diversa e la percezione di alcuni club nei confronti di Conte è cambiata. Vincente sì, anche se a livello internazionale non ha ancora vinto nulla. Aziendalista no: Conte non fa sconti sui compensi né si accontenta di campagne acquisti al ribasso, esige il meglio, costi quel che costi. Gli auguriamo di rientrare al più presto, il suo valore come tecnico è indiscutibile, ma sarà il caso che mitighi un attimo le richieste e le pretese. Il calcio è spietato, quando si tratta di appiccicare etichette".
© RIPRODUZIONE RISERVATA