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Vernazza: “Inter, ruggito a Napoli. Allegri non naviga nella vastità di Inzaghi”
Il giornalista Sebastiano Vernazza, sulle pagine de La Gazzetta dello Sport, ha commentato la vittoria per 3-0 dei nerazzurri in casa del Napoli:
Controsorpasso. L’Inter si è ripresa la testa della classifica, il 3-0 al Napoli assomiglia a un ruggito. Spazzate vie le speranze napoletane di rientrare nel giro scudetto. I campioni in carica sono rotolati a meno 11 dalla cima e si sono scuciti dalla maglia un lembo del triangolino tricolore. La Juve, prima in solitaria per 48 ore, è stata risospinta a meno due dagli inzaghiani, ma rimane attaccata alla ruota dell’Inter. Venerdì sera Juve-Napoli, sabato Inter-Udinese. Il vantaggio della capolista potrebbe rimpinguarsi, però, posto che a dicembre nessun campionato può dirsi ipotecato o concluso, il senso non cambierebbe, la Juventus oggi è l’unica anti-Inter possibile, a meno che il Milan, terzo a meno sei, non recuperi l’identità smarrita. Inter-Juve gioverà a Luciano Spalletti in vista dell’Europeo, la sua Nazionale si fonda sui blocchi delle grandi duellanti. Gli juventini porteranno in dote la “tigna” che li anima.
Ad Allegri va riconosciuto di allenare un gruppo inferiore alla concorrenza. Non ha due attaccanti come Kvaratskhelia e Osimhen. Chiesa e Vlahovic potrebbero elevarsi a quel livello, ma per ora restano distanti dalla coppia che nella Serie A 2022-23 ha trascinato il Napoli allo scudetto. Allegri non naviga nella vastità di Simone Inzaghi. Proprio il centrocampo può essere assunto come pietra di paragone: nell’Inter ci sono Calhanoglu e Mkhitaryan, Barella e Frattesi. Non che Rabiot sia scarso, tutt’altro, o che Locatelli non sia all’altezza, ma lì nel mezzo, a parte quei due, oggi Allegri si arrangia con McKennie, Cambiaso e lo stesso Nicolussi Caviglia, con Miretti più defilato.
Se guardiamo alla difesa, il panorama è buono, non eccellente. A Monza la linea davanti a Szczesny era composta da Gatti, Bremer e Alex Sandro, con Rugani in panchina e con Danilo in riemersione dall’infortunio. La BBC di Barzagli-Bonucci-Chiellini aveva un altro spessore. Le reti subite però sono appena 9 in 14 giornate, giusto l’Inter ne ha incassate di meno (7). Non è facile fare gol alla Juve. Bisogna insistere, palleggiare, girare in tondo. Bisogna essere pazienti e prudenti, per non esporsi ai contropiede. Questa Juve è un monolito, una pietra dura difficile da scalfire. Allegri è stato bravo a compattare il gruppo, a convincerlo di essere competitivo contro ogni pronostico.
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