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Il deterrente più forte della seconda stella interista nel San Siro rossonero rimane la striscia negativa del Milan negli ultimi derby. Il Milan ha perso gli ultimi cinque e non può permettersi di fare tombola con il sesto scivolone di fila, pena lo smottamento in uno stato di sudditanza assoluta. Immaginiamo che i giocatori di Stefano Pioli affronteranno il derby del 22 con lo spirito di chi non può cedere un’altra volta. Se guardiamo all’ultimo mese, il Milan sta meglio, ha ritrovato la leggerezza di gioco e di passo. Ha però il problema del calendario, i quarti di finale d’Europa League contro la Roma, ma non è detto che sia un male. La Juve non ha sfruttato l’anno di esclusione dalle coppe europee. L’Inter è scesa di tono nel momento in cui è stata eliminata dall’Atletico Madrid in Champions. Può essere che sotto pressione si renda di più e che le uscite di scena deprimano un filo anche chi, come l’Inter, festeggerà lo stesso un grande titolo.
La partita di Udine non aggiunge né toglie nulla all’Inter. Ci sono giocatori stanchi, come è fisiologico che sia, e la squadra nel complesso ha un minimo di “braccino”, la sindrome emozionale che può destabilizzare chi è a un asso dal punto decisivo o dal traguardo. L’Inter però ha gestito e superato la frenesia del successo, come dimostrano le ultime due partite, contro Empoli e Udinese. Frattesi è la prova di quanto sia forte l’Inter: in campionato è partito titolare soltanto per tre volte e ha segnato lo stesso cinque gol, due dei quali decisivi per la vittoria, contro il Verona a San Siro e a Udine ieri.
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