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Le gerarchie offensive dell’Inter 2023-24 erano chiare: Lautaro Martinez e Marcus Thuram titolari; Arnautovic e Sanchez rincalzi “stagionati”. Un bene e un male allo stesso tempo: in Champions League, l’Inter ha pagato l’assenza di un’alternativa giovane e forte ai due titolarissimi, specie nella notte di Madrid contro l’Altetico, quando è mancato qualcuno capace di imporre una variazione ai soliti temi. Non che Taremi sia un ragazzino, ha appena compiuto 32 anni, che però non sono i 35 di Sanchez e i 34 di Arnautovic. Taremi non se ne starà buono buono in panchina come i due di cui sopra, lavorerà ogni giorno per mettere in difficoltà Simone Inzaghi nelle sue scelte.
Sia Lautaro sia Taremi sono giocatori sapienti e con l’intelligenza si supera qualsiasi difficoltà. Lautaro poi è un nove tendenza dieci, non a caso porta sulle spalle quest’ultimo numero. Gli piace venire incontro per distribuire il gioco dalla trequarti e correre in area per il raccolto. Martinez e Taremi potrebbero trovare un’intesa naturale e devastante, essere l’uno la sponda dell’altro. Nel caso, andrebbe in difficoltà Marcus Thuram, uomo scudetto, nel senso che le sue interazioni con Lautaro hanno fruttato la seconda stella. L’attacco alla profondità di Thuram è stato un fattore dirimente. Manca la prova del campo, ma siamo convinti che il francese si integri bene anche con Taremi.
E allora? Allora sarà decisiva la gestione dei tre da parte di Simone Inzaghi, con la quarta punta, al momento ancora Arnautovic, abbastanza fuori dai giochi. Inzaghi ha davanti a sé tre combinazioni d’attacco: Lautaro-Thuram, coppia classica e collaudata; Lautaro-Taremi, “combo” tutta da verificare, ma potenzialmente esplosiva; Thuram-Taremi, duo tutto da esplorare, però ad alta compatibilità teorica, nella pratica si vedrà. Forse Inzaghi dovrà essere più psicologo che tecnico, lavorare di fino sulle teste di Taremi e Thuram, convincere il primo di essere un titolare quanto gli altri due e rassicurare il secondo sul suo status di giocatore cruciale. Perché, è chiaro, a parità di condizioni fisiche l’unico sicuro di esserci sempre sarà Lautaro, capitano dell’Inter, campione del mondo e campione delle Americhe con l’Argentina.
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