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Veron: “Inter squadra seria. Scudetto? Con la Juve mondo a parte. Lautaro fuoriclasse”

Andrea Della Sala Redattore 
L'ex centrocampista di Inter e Lazio Sebastian Veron, intervistato da La Gazzetta dello Sport, ha parlato della squadra di Inzaghi

L'ex centrocampista di Inter e Lazio Sebastian Veron, intervistato da La Gazzetta dello Sport, ha parlato della squadra di Inzaghi e della Supercoppa di stasera:

"Sono due gioie della mia carriera: quella Lazio era unica e l’altro successo in maglia Inter ha dato il via a un ciclo vincente. Vorrei che anche questa Supercoppa regalasse spettacolo".

Veron, partiamo dalla capolista.

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"Ho notato una cosa: c’è più continuità, questo succede quando sei maturo, quando fai uno scatto mentale. All’Inter c’era già una base molto solida che aveva permesso di raggiungere la finale di Champions, ora si sono aggiunti dei nuovi, come Pavard e soprattutto Thuram, che l’hanno perfino migliorata. Vedo davvero pochi difetti...".

Basterà per mettere il muso davanti alla Juve in questo duello punto a punto in Serie A?

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"Lo vedremo alla fine, le squadre sono diverse ed entrambe solide. E poi le sfide tra Inter e Juve sono sempre qualcosa di... particolare. Sono dei mondi a parte. Mi limito a dire che l’Inter è ormai una squadra 'seria', che è un aggettivo davvero importante nel calcio. E il merito sta in panchina: il mio ex compagno Simone è riuscito ad aggiungere la continuità che prima era mancata".


Lei ha citato Istanbul: quella finale è l’esempio che dal calcio si impara più dalle sconfitte?

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"È quello che ho sempre pensato, non sono frasi fatte. Perdere fa male, soprattutto sul più bello, ma l’Inter dopo quella partita ha trovato le energie per rialzarsi: non solo ha metabolizzato subito il risultato, ma si è messa in testa un nuovo obiettivo. Nei piani della squadra non c’è solo la seconda stella, ma pure la Champions: vogliono tutti tornare in una finale e stavolta vincerla. Il bel calcio di Inzaghi ha tutto per riuscirci".

Da centrocampista, pensa che l’Inter abbia davvero una delle migliori mediane d’Europa?

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"Su questo non ci sono dubbi: Barella, Calhanoglu e Mkhitaryan si trovano a meraviglia. Si incastrano, si completano l’uno con l’altro. Quando dei giocatori hanno un rendimento collettivo tanto alto, è perché sono felici di passarsi la palla. Con quei tre gira tutto, la squadra respira. È un centrocampo all’altezza della storia dell’Inter e delle grandi di Champions".

Lautaro è già a 20 gol: di questo passo dove arriverà mai?

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"Di certo, non si ferma qui. Poi quest’anno è ancora più decisivo e completo. Ma non sono stupito, ha dentro qualcosa di diverso, di speciale: per lui si può usare la parola 'fuoriclasse'. E poi è stato bravo a prendersi il giusto tempo per crescere. Da argentino, sono orgoglioso: ispira i nostri talenti più giovani, apre loro la porta per il futuro".


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