Impossibile non tornare al 1998, quando la maglia a strisce orizzontali accompagnò la squadra di Gigi Simoni a sollevare quella che allora si chiamava Coppa Uefa. Il 3 marzo a San Siro arrivò lo Schalke e la voglia di rivincita per quanto accaduto nella stagione precedente era tanta. Fu Ronaldo, in formato Fenomeno inafferrabile, a mettere in costante difficoltà la difesa tedesca, fino a piegare le mani a Lehmann per un 1-0 in un match durissimo: era l'andata dei quarti di finale e al ritorno l'accesso alle semifinali fu conquistato in Germania solo dopo i supplementari. Un passaggio del turno preludio alla doppia sfida con lo Spartak Mosca e poi alla trionfale finale di Parigi contro la Lazio.
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Nel 2000, invece, fu l'Hertha Berlino ad uscire sconfitto ed eliminato da San Siro. Era il ritorno dei sedicesimi di finale e all'andata, nella capitale tedesca, finì 0-0. Proprio come a Francoforte, uno scenario identico a quello al quale ci troveremo di fronte giovedì. Nel giorno di Sant'Ambrogio l'accoppiata vincente per l'Inter fu Recoba e Hakan Sukur. 1-0 immediato firmato dal "Chino", capace di saltare il portiere dopo l'assist di Vieri. Poi una lunga sofferenza e l'1-1 che avrebbe qualificato i tedeschi. Fino all'89': lancio illuminante di Di Biagio, stop volante di Hakan Sukur e tocco vincente, con l'Inter qualificata.
Due sfide che suscitano ricordi e suggestioni particolare in vista della sfida di giovedì a San Siro contro l'Eintracht.
(inter.it)
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