Vicenda CorSera, Spalletti voleva il diritto di rettifica. Ora capitolo chiuso ma a fine anno…

La delusione di Luciano Spalletti per la vicenda tirata in ballo dal Corriere della Sera è tangibile. Una delusione che il tecnico nerazzurro vuole spiegare a fine conferenza stampa, come a dire: prima pensiamo alla partita di domani, il resto viene dopo, ma è un resto che non può essere ignorato. È un resto che fa male: "Quello che non mi va bene è che sia stato detto che nella mia società non spendono e che l’Inter è a un passo dalla follia. Questa è una frase sulla quale non si scherza: ci leggo volontà di far male, una cosa che non si può accettare. Dopo 20 giorni ritrovare le parole precise diventa difficile ma il concetto ce l’ho bello chiaro in testa, dietro una domanda tipo “come mai, cosa è successo” si parlava di differenze di risultati, sappiamo che c’è stata una forte involuzione, poi di quale parola abbia utilizzato o quale sia stato il momento dell’utilizzo mi diventa difficile ricordarlo precisamente però il concetto era riferito a questo, chiaro che ci sia stata una forte involuzione, si richia la follia in base a questo cambiamento di risultati, non ricordo ora. Si parlava di 1 ora di chiacchierata, tiriamo fuori tutto allora. Sulla cessione dei migliori della Roma e la non possibilità di spendere, mi sembra che con voi sono sempre stato chiaro. Mi sembra si sia voluto fare una sintesi per creare difficoltà a noi." Luciano Spalletti non si sottrae all'argomento e fa capire, a microfoni spenti, che in questi casi si dovrebbe chiamare il diretto interessante e permettergli di fare una rettifica. In questi casi si dovrebbe fare così. Discorso chiuso? Forse. La questione ora verrà accantonata perché c'è un campionato che preme e i risultati (e il bene) dell'Inter vengono prima di tutto. Ma a fine stagione se ne riparlerà, ha lasciato intendere Spalletti. A quale tipo di azione o risposta stia pensando, non è dato sapere.

(Fcinter1908.it)