L'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport propone un'analisi in merito all'operazione Vidal, dai punti di vista di Conte e di Zhang:
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GdS – Vidal-Inter, affare da 40 milioni di euro: così Conte ha convinto Zhang alla “deroga”
La Rosea spiega l'affare Vidal dai punti di vista del mister e della proprietà
"Stavolta non era un'azione temeraria, di quelle che 'schiacceremo tutti' e poi tanti saluti. Stavolta Steven Zhang ci crede davvero. Alla festa di Natale ha salutato il mondo Inter profetizzando: 'Tutti insieme conquisteremo il mondo'. In attesa di validare il passaporto, è bene ragionare entro i confini italiani. Lo scudetto, c'è lo scudetto nei pensieri della proprietà cinese. Ecco, Antonio Conte è riuscito in questa impresa qui: ha convinto il suo presidente a una deroga, l'ha spinto a deviare dalla strada maestra, gli ha assicurato che Vidal sarà l'uomo con cui (tentare di) rompere il dominio Juventus. E' la vittoria più grande, questa. E' la prerogativa del grande allenatore: Fabio Capello ha costruito una meravigliosa carriera intorno alla capacità di farsi acquistare dalle varie società per le quali ha lavorato i calciatori più forti sul mercato. Conte con Zhang, almeno sull'affare Vidal, sta imitando Don Fabio. L'allenatore che, il giorno dopo la sfuriata di Dortmund, confessava i timori per il cammino che la sua Inter avrebbe dovuto compiere fino a Natale, era in realtà lo stesso tecnico che aveva paura di non riuscire a centrare la condizione per un ritocco ai giri del motore, modifica che ritiene necessaria per tenere il ritmo attuale. Ora come fai a dirgli di no?".
LA PAGELLA - "Conte a Natale è arrivato in testa al campionato alla pari della Juventus. E' in questa classifica, è nei 42 punti la risposta con i fatti. E' come il figlio che porta a casa una pagella esemplare: vuoi che il genitore non sia ben disposto a un regalo? Vuoi che in qualche modo non si trovi il modo di fare uno strappo alla regola, anche se si rende necessario un extra budget? Sì, perché Vidal è lo strappo alla regola. E' la deviazione da una strada che la famiglia Zhang ha dettato all'amministratore delegato Beppe Marotta e alla dirigenza tutta: sì ad investimenti elevati in termini di cartellino, a patto che si tratti di un calciatore futuribile e/o che l'ingaggio sia contenuto entro determinati parametri. Troppo recente la delusione per quanto avvenuto con Nainggolan: ecco perché inizialmente la pista Vidal veniva considerata un'opzione remota, percorribile solo di fronte a parametri oggettivamente impensabili. La variabile è stata Conte, il tecnico che per primo davvero sta facendo pregustare a Zhang la vittoria. E di fronte all'ambizione, anche le strategie possono essere modellate. Neppure di poco, peraltro. Vidal rappresenta per Suning un investimento complessivo, tra ingaggio e costo del cartellino, da circa 40 milioni di euro. A fondo perduto, non c'è rete sotto i piedi, non c'è paracadute finanziario. Non è immaginabile che un domani si possano recuperare i soldi spesi per il cileno: lo racconta la carta di identità - classe 1987 -, qui neppure Conte può farci niente".
ESPERIENZA - "Però l'età è un fattore sempre, non ha solo risvolti negativi. Quando Zhang nasceva, Conte era già un giocatore della Juventus: se l'esperienza ha un valore, allora il presidente non può non fidarsi del suo allenatore. Gennaio non è tempo di esperimenti, ma di inserimenti rapidi: un campionato si gioca sui dettagli, una partita può fare la differenza, figurarsi dover aspettare un mese o due la crescita di un giovane. E poi nel calcio la parola progetto non va molto d'accordo - pure se fa rima - con scudetto. La lotta con la Juve è adesso. E' adesso che l'Inter ha dimostrato di aver accorciato/annullato il gap. E' adesso che il ferro va battuto: chi può garantire che in futuro possa ricapitare un'occasione tanto ghiotta? Nessuno. Neppure un'Inter oggettivamente in grande crescita, sotto tutti i punti di vista. E neppure Zhang, in fondo, nonostante il suo 'conquisteremo il mondo'".
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