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Vieri: “Inter, cosa chiedere di più a Inzaghi? Thuram mi ha sorpreso, Lautaro fa di più di me”

Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l'ex bomber di Juve e Inter Bobo Vieri ha parlato della grande sfida al vertice alla ripresa del campionato

Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l'ex bomber di Juve e Inter Bobo Vieri ha parlato della grande sfida al vertice alla ripresa del campionato:

«Io penso sempre positivo. Se vince, l’Inter va a +5; se vince la Juve, va in testa da sola: se non cerchi di vincere una partita così, quale? E se due squadre provano a vincere, è difficile che alla fine la partita sia brutta».

Inter punti 31, Juventus 29: è una classifica “giusta”, per quanto si è visto fino a oggi?

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«No: l’Inter sta giocando un gran calcio, partite bellissime e l’anomalia sta nei punti persi con Sassuolo e Bologna: aggiungiamone almeno due e il divario diventa più realistico. Però la Juve non molla niente, e stare addosso a questa Inter non è facile: Juve compatta, calcio compatto».

Dieci gol segnati in meno, uno in più subito: si può dire che un calcio così basta solo in Italia, per lottare per lo scudetto?

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«Questi sono numeri, ma sono numeri anche i punti: e loro sono lì, a due punti. Poi di sicuro in Europa si punta su un calcio diverso, quello che cerca l’Inter: gioca sempre per vincere, attacca, crea occasioni da gol, va a fare gol. In Italia e in Europa».


È una scelta, quella della Juve?

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«Può piacere o no, ma ad Allegri va bene così: più risultati che occasioni-gol. Non è sempre così, in tutte le partite, ma è anche così. Eppure ha quattro attaccanti forti, ha i giocatori per migliorare, e magari qualcun altro arriverà. Se la Juve prende, prende giocatori forti: per vincere i campionati».

Lei è del partito «chi non gioca in Europa è avvantaggiato»?

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«Ti prepari meglio, hai meno acciacchi, meno infortuni: giocare tanto e in mezzo alla settimana a volte ti “spacca”. Ma credo non ci sia un solo giocatore della Juve che non farebbe volentieri a meno di tanto riposo».

L’anno scorso dopo 12 giornate l’Inter aveva 7 punti in meno di oggi: vuol dire che questa è più forte?

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«Molto più forte. La sua panchina non ce l’ha nessuno, i nuovi acquisti sono tutti potenziali titolari: Pavard, Carlos Augusto, Frattesi, Sanchez, Arnautovic».

E aver perso Lukaku non è più stato un dramma.

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«A me Lukaku piace. È uno di peso? Sì. Fa la differenza? Sì, alla Roma la sta facendo. Però l’Inter ha preso Thuram...».

Se lo aspettava così?

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«Quando è arrivato mi sono detto: “Voglio vederlo dal vivo, su tutto il campo”. L’ho visto: bravo con i piedi e di testa, gioca per la squadra, va in profondità, si cerca sempre e bene con Lautaro. Risposta: no, non me lo aspettavo così forte. E complimenti a chi lo ha preso».

Lautaro sta segnando a ritmo Vieri.

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«Fa di più: sposta gli equilibri, sempre. I gol, quelli più ne fai e più ne vuoi fare. Più ti viene fame. Ricordo una partita con l’Empoli in casa, sbaglio un rigore nel primo tempo. nella ripresa faccio tre gol, ma alla fine ero incazzato nero con me stesso: “Ne dovevi fare cinque”».

Otto partite su dodici senza prendere gol: la forza dell’Inter inizia dietro?

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«Potrei dire solo questo: in campionato De Vrij è andato in panchina sei volte su dodici, eppure sarebbe titolarissimo in qualunque altra squadra. Vuol dire che gli altri stanno giocando da dio. Ma io penso che le partite si vincano a metà campo: già mesi fa avevo detto che i centrocampisti dell’Inter sono più forti di quelli del City e quest’anno hanno Frattesi in più e Asllani con un anno di esperienza in più. Possono fare gol tutti, e quando ne hai tanti che si buttano dentro, per gli altri è dura perché non li vedi mai arrivare, però la solidità dell’Inter nasce anche da lì: se la palla la tieni spesso tu, rischi di meno, per forza».

Cosa chiederebbe in più a Inzaghi?

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«Niente, cosa vuoi chiedergli di più? A volte mi viene da dire: ma perché non mette Sanchez trequartista? Però ogni allenatore ha il diritto di proporre quello in cui crede: figuriamoci se non ce l’ha Inzaghi».

E ad Allegri?

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«Per me Inter, Milan e Juve sono obbligate a vincere, ma anche a giocare bene: hanno un dovere in più. Vorrei vedere una Juve che gioca meglio, che al 95’ ha sette suoi giocatori nell’area avversaria che provano a calciare in porta. Perché può farlo e lo ha fatto».

Lo scudetto se lo giocano Inter e Juve?

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«È presto, mancano 26 partite. Però oggi sì, dico loro due: ma più perché Milan e soprattutto Napoli, che sarebbe forte come loro, hanno problemi».

Che problemi ha avuto il Milan?

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«A vederlo contro il Psg sembrava che i problemi li avessero i francesi... Però gli manca qualcosa davanti: il peso del gol è troppo su Leao e Giroud, che sta facendo miracoli su miracoli su miracoli. L’Inter e la Juve hanno quattro punte che possono segnare, il Milan no».

 


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