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Vieri: “Mondiale in Brasile? Ritiro allucinante. Ai miei tempi…”

E’ un libro aperto, Christian Vieri, alla Gazzetta dello Sport: “Il Mondiale in Brasile? Dico solo che per quelli della mia generazione il ritiro di un Mondiale era sacro. Saremmo stati noi giocatori a chiedere per primi una totale clausura....

Riccardo Fusato

E’ un libro aperto, Christian Vieri, alla Gazzetta dello Sport: “Il Mondiale in Brasile? Dico solo che per quelli della mia generazione il ritiro di un Mondiale era sacro. Saremmo stati noi giocatori a chiedere per primi una totale clausura. Il Mondiale è il torneo dei sogni, fin da bambino, e va preparato senza la minima distrazione. Ogni energia deve essere indirizzata al campo, altro che storie. Oggi le mogli e le compagne sono le nuove portavoci dei giocatori? Non voglio andare oltre. Di certo, mai nessuna mia compagna si è permessa di entrare nella mia professione. Non esisteva proprio".

"Consigli a Balotelli? No. Conte? Il miglior tecnico giovane d’Europa. Scuola Juve: serio, preparato, carismatico e con una grandissima cultura del lavoro. Mi ricorda Lippi. Ha poco materiale? C’è scarsa qualità. Bisogna ricominciare seriamente a investire nei vivai. Servono però tecnici ed educatori adeguati. Ricordo le scuole di Atalanta e Torino per esempio, erano all’avanguardia nel mondo. Io devo quasi tutto a Mondonico che mi forgiò fra Toro e Atalanta, oltre a Rampanti, maestro nella Primavera granata. Oggi qualcosa si muove a livello di tecnici: sono felice per il mio amico Inzaghi e aspetto ad alti livelli pure Brocchi (oggi tecnico della Primavera del Milan, ndr). Io con loro per far ripartire il calcio? Verremo fuori, sicuro: siamo ragazzi seri, generosi, innamorati del calcio e della Nazionale. Le nostre carriere da giocatori sono lì a testimoniare tutte queste cose”