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Ancora Vieri: “Mourinho-Roma? Farà sognare. Juve? Responsabilità globale”
Nel corso dell'intervista concessa ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, Bobo Vieri, ex centravanti dell'Inter, ha parlato non solo dei nerazzurri, ma anche della Juventus e della stagione negativa dei bianconeri.
«La Juve ha fatto male, nessuno se l’aspettava. Se non andasse in Champions, sarebbe una batosta incredibile. Inutile cercare colpevoli, la responsabilità è globale: club, tecnico, giocatori».
Ok l’inesperienza, ma Pirlo paga anche colpe non sue?
«L’allenatore paga sempre per primo, purtroppo: è una legge della vita. Anche per questo deve fare sempre di testa sua fino in fondo. Negli ultimi due anni il progetto Juve non mi ha fatto impazzire: hanno mandato via Allegri per fare un gioco diverso, poi hanno preso Sarri e vinto ancora, non giocando sempre bene. E poi è arrivato Andrea, che è al primo anno e ha cercato di fare un calcio offensivo: se non ottieni subito ciò che vuoi, cambi ancora? In questi 30 anni ho capito che serve sempre stabilità e pazienza. Le scelte si possono sbagliare, ma serve tempo per valutarle a 360°».
Per Cristiano è davvero iniziato il tempo del declino?
«Quanti gol ha fatto? È capocannoniere o sbaglio? Lui resta un fenomeno e gli si chiede di fare sempre la differenza, ma è sbagliato dare la colpa a uno solo anche se si chiama Ronaldo. Se con i gol ti fa vincere è un Dio e se per una stagione non trionfi lo butti via? Iniziamo tutti a pensare che conta la squadra, che si cade e ci si rialza insieme. Questo si chiama sport».
E lo sport è anche Buffon che ha ancora voglia di parare....
«A Gigi dico: gioca finché ne hai voglia. Ascolta solo te stesso, non gli altri. Se poi smetti senza esserne sicuro, stai male soltanto tu. L’età non conta, conta solo essere felici».
Ma la Juve del futuro da chi deve ripartire?
«Potrei dire Chiesa, tutti sanno quanto sia forte, quindi non servono nomi. La Juve deve solo ritrovare il suo spirito, una stagione così può capitare».
«Sono contento: un grande comunicatore e allenatore torna da noi. Darà elettricità a tutto il campionato: sono sicuro che gli faranno una squadra di livello e farà sognare i tifosi».
Cosa si prova a tornare a Coverciano da studente?
«Dormo nella stessa stanza del centro da 15 anni, qui sono diventato uomo e giocatore. Paolo Piani ha organizzato il corso alla perfezione e siamo un bel gruppo, con Matri, De Rossi, Del Piero e tanti altri: ridiamo, impariamo dagli insegnanti Beretta e Ulivieri, iniziamo a guardare le cose da un’altra prospettiva. Alla fine avrò il patentino per la moto, per la macchina e pure la panchina: triplete».
Coverciano uguale Italia: dove arriviamo all’Europeo?
«Con Mancini giochiamo a calcio e siamo forti per davvero. Non vedo l’ora di vederli perché ho un debole da tifoso: quando vedo l’azzurro divento pazzo».
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