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Vigorelli: “L’Inter sta operando bene sul mercato. Rafinha ha qualità, Suning e stadio…”

Così il noto procuratore ai microfoni del Corriere della Sera

Marco Astori

In una lunga intervista concessa ai microfoni del Corriere della Sera, il noto procuratore Claudio Vigorelli, agente tra gli altri di Marco Materazzi, Dejan Stankovic e Samuel Eto’o ha parlato del momento dell'Inter e del mercato operato dai nerazzurri.

"Nella sessione di gennaio l’Inter sta cercando di migliorare la rosa; il Milan, invece, dopo i tanti acquisti dell’estate, non si è mosso: condivide le strategie delle due squadre milanesi?

«Nel mercato estivo il Milan ha fatto molto e quindi ora deve solo dare un’ossatura alla squadra, amalgamando i nuovi arrivati. Visti gli ultimi risultati, mi pare che Gattuso stia facendo un buon lavoro. L’Inter, invece, si sta muovendo bene adesso: direi che è arrivato il suo turno di mercato, nonostante le limitazioni dettate dal fair play finanziario internazionale. La squadra nerazzura sta rinforzando i suoi reparti. In questo senso condivido il modo di operare dei due club. È solo questione di tempo: i risultati arriveranno».

Per l’Inter prendere Rafinha dal Barcellona è una scommessa o un investimento che ha una logica?

«Si tratta di un giocatore importante, con grosse qualità. È un buon investimento».

"Da anni il calcio milanese è lontano dai vertici come se lo spiega?

«Per arrivare ai grandi traguardi, come la Champions League, bisogna fare grandi investimenti così come era nello stile di Moratti e Berlusconi. Adesso si tratta di trovare la misura giusta, soprattutto andare verso scelte mirate. Penso stia ricominciando un ciclo».

"Inter e Milan hanno proprietà straniere: per un procuratore cambia il modo di impostare le trattative rispetto a una proprietà italiana?

«Non è cambiato nulla. La proprietà è straniera ma i nostri veri interlocutori sono i dirigenti. E quelli sono sempre italiani».

"Club e commentatori sostengono: i procuratori hanno troppo potere e non fanno bene al calcio. Che ne pensa?

«La verità è un’altra. Visti da fuori i procuratori sembrano i padroni del calcio. I giocatori, va chiarito, non sono proprietà dell’agente ma del club. Noi, in realtà portiamo utili alle società: basti pensare ai giovani, ai potenziali campioni, scoperti e segnalati dai procuratori. Nomi che diventano voci positive nel bilancio, alle volte, come ben si sa, con cifre da capogiro. E poi siamo chiamati a risolvere i problemi. Per esempio quando un atleta non è più funzionale a una squadra: “Me lo sistemi da qualche parte?” È la classica richiesta a cui può rispondere solo il procuratore».

"Inter e Milan non si mettono d’accordo su San Siro ma nessuna delle due procede con il progetto per un proprio stadio.

«Due squadre così blasonate devono necessariamente, per stare al passo con gli altri club europei, avere uno stadio di proprietà. Insieme o separatamente. Sono fiducioso: arriverà».

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