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André Villas Boas, secondo di Josè Mourinho ai tempi dell'Inter, sarà al via della Dakar alla guida di una Toyota Hilux, vincitrice del Mondiale Cross-Country Rally con Nasser Al Attiyah. Il portoghese si è raccontato ai microfoni della Gazzetta dello Sport: "La Dakar? Da bambino mio padre mi portava alle gare. A 16 anni correvo nel campionato nazionale di enduro. Mi piaceva, ma a 18 ho iniziato ad allenare ed era difficile conciliare le cose. I motori sono da sempre la mia seconda passione. Mio zio Pedro l’ha corsa due volte. Anche lui ha debuttato a 40 anni. È la 40° edizione del rally: è curioso, tutti i numeri tornano. La Dakar è la gara per eccellenza per chi ama l’off road. Un concentrato di avventura, sfida, stress fisico e mentale. L’obiettivo è finirla. A ottobre ho visto che c’era questa opportunità. Mi sarebbe piaciuto correre in moto, ma avrei avuto bisogno di un anno di preparazione".
Sente ancora Mourinho?
"Ho imparato tantissimo da lui e gli sarò grato per tutta la vita. Lui lo sa. È normale che ad un certo punto le strade si dividano".
Come è finita l’avventura allo Shangai?
"Le regole che sono state introdotte nel campionato cinese negli ultimi due anni mirano a far crescere i giocatori per la nazionale. Ma un allenatore deve essere libero di esprimersi. La Cina ha norme diverse dall’Europa, per me è un capitolo chiuso".
Cosa può anticiparci degli impegni futuri?
"Sono in contatto con alcuni club europei, ma non ho fretta. Vedo opportunità anche in Brasile e Giappone".
E l’Italia?
"Difficile immaginare un Mondiale senza voi: un peccato. Quando uno sbaglia, gli occhi sono puntati contro l’allenatore. All’inizio tutti d’accordo nella scelta di Ventura, ora tutti concordi nel condannarlo".
Ricordi di Milano e dell’Inter?
"Meravigliosi. Il campionato era competitivo e come tattico ho imparato molto. Sono ancora in contatto con alcuni esponenti della società".
Come vede l’Inter di oggi?
"Spalletti ha portato cambiamenti importanti. I problemi interni sembrano risolti e c’è un’armonia che non si vedeva da anni. È il momento di sfruttare questo equilibrio".
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