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Il vincolo sul secondo anello, lo ha confermato la sovrintendente Emanuela Carpani che ha incontrato il presidente del Milan Paolo Scaroni, l’ad dell’Inter Alessandro Antonello e il sindaco di Milano Beppe Sala — consente di conservarne solo una parte, abbattendone (pare) anche più della metà. Basterà mantenere i motivi elicoidali che lo caratterizzano architettonicamente", scrive il Corriere della Sera.
«Tra zero e cento riuscire comunque a salvarne una parte rappresentativa e significativa sarebbe importante», le parole della sovrintendente, che le due squadre considerano «un’importante apertura». Significa quindi che, dove ora sorge San Siro, sarà possibile dare vita a un progetto che, come l’originale, preveda impianti sportivi, aree verdi, parcheggi interrati e che dovrà in qualche modo «inglobare» questo pezzo di secondo anello. Il resto di San Siro si potrà abbattere. «Fattibile», è l’opinione dei club. Per ottenere l’ok, decisiva sarà la qualità del progetto che dovrà migliorare l’area rispetto a com’è adesso, «sia per la qualità di vita sia per la qualità architettonica». Un requisito che i club sono convinti di poter onorare. L’urgenza, ha convenuto anche la sovrintendente, d’altronde è scongiurare che il Meazza resti vuoto", aggiunge il quotidiano.
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