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"Eppure, diciamolo, per un’ora un’Inter appena sufficiente. L’Inter delle alternative. Come contro il Sassuolo, parte a mille all’ora senza però trovare subito il gol. Cinque tiri contro Ochoa nei primi 11 minuti, di cui almeno 2 occasioni piene, non solo numeri da statistica. Sanchez prima (errore clamoroso) e Dumfries dopo (errore e basta), però sparano alto. Il cileno, alla prima da titolare della sua seconda vita in nerazzurro, ha sostanzialmente mezz’ora di autonomia e la gioca quasi tutta lontano dall’area, più da 10 che da spalla di Thuram, che infatti soffre, costretto a fare da punto di riferimento unico al centro dell’attacco. Così Inzaghi è costretto a mandare in campo Lautaro, probabilmente prima del previsto, di certo prima del solito. Una mossa ripagata con gl’interessi: 3 punti e 9 gol in 7 partite. Milan riagguantato in testa alla classifica: comanda Milano e la corsa sarà lunga"
"Le rotazioni sono necessarie, soprattutto alla vigilia della Champions, ma anche a Salerno si vede quanto le alternative siano distanti dei titolari e Carlos Augusto verifica un’altra volta quanto sia diverso giocare nel Monza piuttosto che nell’Inter. Un po’ come capitato a Gosens, nel passaggio da Bergamo a Milano. Là però c’era di mezzo anche un infortunio. Di certo, oggi il brasiliano non vale l’ultima versione nerazzurra del tedesco. Prima volta di Klaassen: meglio per Inzaghi che giochi Mkhitaryan. E poi ci sono gli attaccanti, ma qui ormai credo che siamo tutti d’accordo: non c’è Inter senza Lautaro"
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