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"Inzaghi batte Italiano per la quinta volta negli ultimi 3 anni, 7 partite. L’infortunio in extremis di Sottil costringe la Viola a cambiare il canovaccio previsto: subito dentro anche Nzola. La Fiorentina gioca di più, tiene palla e impegna spesso Sommer. Senza però segnare, se non con Nzola in fuorigioco (idem Arnautovic nella ripresa). L’assenza di Nico, che entra solo nell’ultima mezzora, giusto in tempo per l’errore clamoroso, è pesante e penalizzante, per una squadra che ha una cifra tecnica globale decisamente inferiore all’avversario. Improponibile per ragioni fisiche (non bastasse il resto) l’accoppiamento su angoli e punizioni, di Parisi con Lautaro.
L’Inter è quanto mai verticale, grazie alla velocità di Thuram e ai graffi di Lautaro. La regia di Asllani è ovviamente più scolastica rispetto a quella di Calhanoglu. Suo l’angolo che genera il gol della vittoria, ma la sua posizione resta molto più prudente. Non così Frattesi, che fa di tutto per non fare rimpiangere Barella. Corre e calcia, insegue e si inserisce: stavolta non segna, ma la sua resta un’ottima partita. Il colpo di testa di Martinez Quarta respinto sulla riga dalla testa di Pavard, proprio nell’occasione del rigore poi fischiato, è l’occasione in cui la Viola va più vicina al pareggio. Poi un vano assedio, soprattutto nel finale, quando Inzaghi chissà perché fa rifiatare la ThuLa per affidarsi prima ad Arnautovic e poi a Sanchez, abbassandosi oltre il dovuto e rischiando di rovinare tutto".
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