"In occasioni come queste contano anche i dettagli e perciò oggi l’Inter si allena a San Siro e non ad Appiano, per calpestare il prato rizollato di fresco e che peraltro non è bastato al Milan per battere il Bologna. Dettagli, come la presenza sicura dell’ultimo arrivato Buchanan sulla panchina dell’Inter e quella al momento solo probabile di Alcaraz su quella della Juventus. È stato regolarmente tesserato, decide ovviamente Allegri. L’argentino che probabilmente nessuno ha visto giocare ma di cui tutti sanno tutto, spuntato a sorpresa dal taccuino di Giuntoli e dalla Serie B inglese, è il rinforzo pronto-subito per la corsa scudetto di Allegri. L’altro acquisto di gennaio, il portoghese Djalò, ex Milan ed ex Lille, già compagno di Weah jr e del milanista Maignan, sarà invece pronto fra un po’, ma il suo arrivo vale già oggi, perché è stato strappato proprio all’Inter, che in estate lo avrebbe preso a parametro zero, come da necessità consolidata e di fatto ribadita con Taremi e Zielinski.
"Poi dalla Spagna rimbalzano le parole di Joan Laporta, presidente del Barcellona e con Florentino Perez e Andrea Agnelli fra i papà della Superlega. «Anche senza i club inglesi, il nostro torneo si farà, se non l’anno prossimo, di sicuro dal 25-26». E giù i nomi dei primi possibili iscritti: fra le altre ci sono 4 squadre italiane: «Inter, Milan, Napoli e Roma», dice Laporta. Niente Juve, insomma, come da patto fra John Elkann e l’Uefa. E dentro l’Inter. Il mondo alla rovescia, sembrerebbe altro veleno per il pozzo della sfida scudetto. E invece no, perché in via informale l’Inter fa sapere di essere sempre allineata alle istituzioni. Qualcuno lo dica rapidamente a Laporta".
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