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"«Tutti quelli che hanno fatto bene, resteranno», ha detto Zhang. Ma non è detto che sia effettivamente così, dipenderà dalle offerte (Onana, Dumfries, Brozovic, addirittura Lautaro?) e dall’abilità di Marotta e Ausilio. Di sicuro il mercato registrerà molti movimenti. La questione Lukaku è la più urgente da chiarire, ma non è detto che sarà la prima a essere chiusa. Il punto fermo è Simone Inzaghi e due mesi fa era tutt’altro che scontato, anzi il suo destino era segnato. Il tecnico è stato bravo a tenere duro, facendo gruppo con la squadra che non gli ha mai voltato le spalle, anzi. Inzaghi ha preparato magistralmente la gara contro Guardiola, impedendogli di giocare il suo calcio. Quello che, non è blasfemia e neppure lesa maestà dirlo, non era riuscito a Carlo Ancelotti e al suo Madrid. Pep gli ha fatto i complementi. Tutto il mondo gli ha riconosciuto di avere colmato con la tattica e il cuore il gap tecnico fra le due squadre, nascondendolo. Dopo la sconfitta, Inzaghi ha detto che lui e la sua squadra torneranno a giocarsi una finale, ma l’anno prossimo il primo obiettivo sarà vincere lo scudetto della seconda stella".
"Ora comincerà il tormentone del rinnovo del suo contratto, in scadenza fra un anno. È molto probabile però che non ci sia nulla di concreto fino all’autunno. Poi sarà Inzaghi a decidere se firmare o meno, con quanto ha fatto quest’anno ha assunto una dimensione internazionale e potrebbero aprirglisi porte e portoni finora non considerati. Nessuno dimentichi mai, che ha portato in
finale di Champions, sfiorando i supplementari fino all’ultimo secondo, una squadra da cui il precedente allenatore era scappato, non considerandola all’altezza della sue ambizioni. Nel frattempo, le vedove di Conte hanno smesso di piangere e sono salite sul carro"
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