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"Hai voglia a non voler più sentir parlare di pazza Inter. Ma un anno di lavoro – seppur intensissimo - è troppo poco per poter cancellare la genetica nerazzurra e la sua capacità di complicarsi la vita sempre". Apre così l'articolo de La Gazzetta dello Sport in merito all'ennesima vittoria da pazza Inter. Nonostante Antonio Conteabbia voluto smarcare il tratto della pazzia dalla sua Inter, tale caratteristica è intrisa nel DNA nerazzurro e anche con la Fiorentina è emersa in tutto e per tutto. "Antonio Conte un anno fa ha addirittura spinto per eliminare l’ingresso in campo sulle note dello storico inno che inneggiava alla follia dell’Inter, proprio per dare un segno netto di rottura col passato. Buono il tentativo, meno il risultato. Perché l’Inter ha è pazza nel Dna, che piaccia o no. E alla fine vittorie come queste restano nella storia", spiega la Rosea.
DA RECOBA A VECINO - La vittoria in rimonta sulla Fiorentina per 4-3 si inserisce tra i tanti 'come-back' della storia recente nerazzurra. Per la Gazzetta dello Sport, la più emozionante però è quella del gennaio 2005 quando l'Inter era sotto 2-0 con la Sampdoria fino a 5' dalla fine quando Martins, Vieri e poi Recoba firmarono un successo entusiasmante. Indimenticabile, poi, il fattore Vecino, capace di segnare il gol decisivo nel finale con la Lazio e a San Siro con il Tottenham ma la pazza Inter si è vista anche nell'era Conte, specialmente nell'ultimo derby di febbraio: da 0-2 a 4-2 in un tempo, con gol tra gli altri anche di Vecino. "Quella sera Conte sperava di non rivivere più una sofferenza del genera. Da ieri, forse, ha imparato che in fondo certi vizi non si cancellano mai. Ma anche ad amare quelle incredibili notti da Pazza Inter", la chiosa della Rosea.
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