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Emiliano Viviano, portiere di diverse squadre di Serie A, ha parlato della sua nuova avventura in Turchia ai microfoni di TMW. L'estremo difensore è ripartito dal Karagumruk: "Mi hanno chiamato da questa squadra che neanche io conoscevo. Poi ho scoperto essere storica, del quartiere principale di Istanbul, dove c'è il Gran Bazar. Erano un po' in disarmo ma il nuovo presidente li ha portati dalla C alla A turca. Mi hanno inseguito, ho accettato e sono rimasto molto contento: strutture incredibili e qualità, forse c'è meno organizzazione rispetto all'Italia. Mi sto divertendo, anche perché la città è meravigliosa".
Ci sono realtà emergenti, sia in Turchia che in Italia.
"Qualcosa emerge. Penso ad esempio al Sassuolo di De Zerbi: è un amico, ma penso che non rimarrà lassù fino in fondo. Erano partiti molto bene, ora hanno perso con l'Inter e come dice l'allenatore è fondamentale che non perdano entusiasmo. Può esserci la qualità, ma senza fiducia manca il coraggio per provare certe giocate".
Qual è il problema di Eriksen?
"Il punto è che l'Inter non può aspettarlo, né girare la squadra intorno a lui, visto che l'allenatore non è uno che scende a compromessi. Se fa la mezzala, gli serve dell'intensità in più che lui magari non ha avuto. I ritmi tra Premier e Italia sono diversi: in Inghilterra sono più alti, ma qui in Italia c'è un'attenzione unica alla tattica. Magari Eriksen, in un altro sistema, sarebbe più adatto".
Può vincere qualcun altro rispetto alla Juve quest'anno?
"Sì. Vedo l'Inter un pelo sopra le altre. C'è tempo, ha scelta e possibilità di girare. Se poi dovessero uscire dalla Champions... Non sottovaluterei neanche il Napoli".
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