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Come un fulmine a ciel sereno, nella giornata di ieri il presidente della Fiorentina, Rocco Commisso, ha confermato la volontà di Dusan Vlahovic di non voler firmare il rinnovo del contratto: "A me e alla Fiorentina non resta altro che prendere atto della volontà del giocatore e del suo entourage e di conseguenza individuare nel breve soluzioni fattibili ed adeguate per proseguire al meglio questa nuova ed entusiasmante stagione". Sono tanti i club che in estate hanno chiesto informazioni sul giocatore, anche l'Inter che era alla ricerca del sostituto di Lukaku.
"Questa mossa mediatica ha un’evidente valenza sul fronte interno, ma va letta con attenzione anche per il mercato vero e proprio. In estate l’Inter aveva bussato alla porta viola, ma senza extra-budget Beppe Marotta non ha mai potuto affondare i colpi. Anche perché la stessa sorte aveva avuto il ben più ricco Atletico Madrid, arrivato fino a 55 milioni per Dusan. Ma in quella fase Commisso e i suoi collaboratori erano determinati a chiedere 70 milioni di euro", sottolinea la Gazzetta dello Sport.
"Chi invece si è fatto sotto di recente è stata la Juventus. Nell’idea di Federico Cherubini c’era la prospettiva di ripetere l’operazione Chiesa, vale a dire un prestito pluriennale con riscatto ad una cifra intorno ai 60 milioni di euro. Invece la Fiorentina ha chiuso sul nascere il dialogo, partendo da una richiesta shock: 90 milioni di euro. Senza sconti. Ecco perché la carta Vlahovic, non può essere giocata a condizioni straordinarie. A maggior ragione, quindi, la società torinese non può essere considerata in corsa nell’immediato. Al massimo può tornare in corsa per la prossima estate.
"Ad ogni modo le aspettative di Commisso sono chiaramente legate allo scenario internazionale che vede un Mbappé diretto verso il Real Madrid e Haaland favorito per Parigi. In questa prospettiva gli altri pretendenti ad un centravanti di prospettiva sono chiaramente obbligati a guardare in casa viola. E ciò spiega quel prezzo da 90 milioni: uno stratagemma per misurare i concorrenti in vista della grande volata estiva. Sì, perché in gioco potrebbe facilmente entrare, ad esempio, il Manchester City. E comunque su questa traiettoria c’è anche l’ipotesi alternativa. Se nel 2022 il Tottenham decidesse di cedere il proprio centravanti a Guardiola, allora sì che la società londinese potrebbe tornare alla carica per il gioiello serbo".
(Gazzetta dello Sport)
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