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"Mai dire mai è lo slogan forse più appropriato nel mutevole ed emotivo gioco del pallone e del mercato. E in quella porta che sembra definitivamente chiusa, si riesce sempre a trovare un piccolo spiraglio su cui far leva. E la leva, in questo caso, potrebbe essere rappresentata dalla determinazione - magari dall’ostinazione - con cui il Bayern comunque decidesse di andare all’assalto. Di fronte a un’offerta “irrinunciabile”, messa nero su bianco, l’Inter avrebbe infatti il diritto e forse anche il dovere di fermarsi un attimo almeno a riflettere. Perché un calciatore forte, come il trentenne Calhanoglu, non sarebbe facile da sostituire. Ma con tanti soldi, in uno scenario internazionale in cui sono in tanti a dover fare i conti con le esigenze di bilancio, qualche buona idea potrebbe comunque essere realizzata. Senza contare che, con l’arrivo di Zielinski, la voglia di Asllani e la crescita di Frattesi, un primo paracadute è stato già aperto. Insomma, la bella, grande notizia, è che Calhanoglu non farà pressioni. La seconda è che il pallino è saldamente nelle mani della dirigenza nerazzurra. Che potrà valutare, nella piena ed esclusiva responsabilità, cosa è meglio per l’Inter. Perché il passaggio di consegne a livello dirigenziale, e questo solo conta, dovrà comunque garantire una squadra ancora più forte. Come chiedono giustamente i tifosi".
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