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Il giornalista Alessandro Vocalelli ha parlato a La Gazzetta dello Sport della stagione di Inter e Milan e della via da seguire per tornare a essere competitivi nella prossima annata. Un po' come fatto dal Napoli nella scorsa estate, Spalletti e Giuntoli hanno rivoluzionato la squadra aumentando la competitività
È vero che sul campo sono stati commessi moltissimi errori - altrimenti non si spiegherebbero le 9 sconfitte dell’Inter e le 7 del Milan - ma è altrettanto vero che bisogna mettere mano - anche pesantemente - a due organici con punte di assoluto valore e limiti altrettanto evidenti. Con Inzaghi chiamato anche in causa personalmente per aver voluto e puntato su calciatori di grande esperienza senza però aver ricevuto il contributo sperato; e Pioli che ha avallato o comunque è rimasto coinvolto in un mercato di prospettiva. Alla luce dei fatti inadeguato per poter confermare il cammino della passata stagione.
Sarebbe un errore fermarsi alla singola operazione. Senza inserirla in un quadro più complessivo. Come appunto devono fare Inter e Milan, affrancandosi dall’idea dei giovani a tutti i costi o delle opportunità da cogliere al volo. Come ha fatto proprio il Napoli, che non ha scelto una sola strada, ma ha venduto e comprato, ha preso giovani come Raspadori e gente più matura come Anguissa e Simeone, non si è fatto accecare dall’idea di un affare gratis - ci avete fatto caso che non ha preso neanche un parametro zero? - ma ha scelto semplicemente i calciatori più congeniali. Ed è da qui - davvero da gente come Szoboszlai per il Milan o come Marcus Thuram per l’Inter - che bisogna ricominciare, se si vuole riguadagnare terreno. Perché 44 punti complessivi dal Napoli finiscano realmente per essere il pesce d’aprile di un solo anno.
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