Della sconfitta dell'Inter di ieri sera in casa dello Spezia e del cammino fin qui pieno di alti e bassi della squadra di Inzaghi ha parlato, sulle pagine de La Gazzetta dello Sport, il giornalista Alessandro Vocalelli:
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Vocalelli: “L’Inter è una raccolta di figurine. Inzaghi non riesce a dare una svolta”
"Ieri l’Inter è stata la fotografia di questa sua stagione inaccettabile, in cui tutto il potenziale che è in grado di sprigionare non viene incanalato nel verso giusto. L’Inter è una Grande Squadra che non può e non deve trovarsi in una situazione di classifica del genere. Lontanissima dal primo posto e con una posizione in zona Champions da difendere. L’Inter ha perso. Ma, viene da dire, l’Inter ha perso ancora. L’Inter ha creato tanto e ha sbagliato anche un calcio di rigore che avrebbe potuto indirizzare in maniera completamente diversa la gara.
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Può essere, ma tutto questo non toglie nulla a una prestazione in cui - per l’ennesima volta - si è visto un gruppo che si affida alle intuizioni e agli umori dei singoli. In cui basta un episodio, a volte un niente, per accendere entusiasmi o produrre nervosismo. Ecco, l’Inter è questa. Capace di infiammare ed infiammarsi, ma nello stesso tempo di perdersi e immalinconirsi nella sua emotività, di infilare la testa dentro a un imbuto, trasformando i propri sogni in incubi".
"E non si può, in situazioni del genere, non chiamare in causa l’allenatore e dunque Inzaghi. Con una riflessione profonda sulla sua capacità di dare alla squadra quella tranquillità, quella stabilità che è propria di un club e di un tecnico di questo livello. L’Inter ha sbuffato, ha gettato un’infinità di palloni in area, in un gioco di sponda che al contrario ha esaltato lo Spezia.
Sì, perché mentre l’Inter provava a buttare giù i suoi birilli, in preda a una elettrica e scomposta foga atletica, affastellando attaccanti, Semplici ha scelto la via della strategia. Difendendosi, magari per ottanta minuti, per poi piazzare il pallino due volte in buca. E Inzaghi? Inzaghi è rimasto lì, a imbottire come detto la squadra di punte e a ricercare quei cross dalla trequarti. Ed è forte la differenza".
"Perché l’Inter, e questo è il dato più negativo e preoccupante, è una raccolta di figurine che possono far bene, molto bene, ma anche crollare come un fragile castello di carte. Mentre il calcio, a questi livelli, ti impone di dare e di avere di più, molto di più. Un’anima e un gioco. Perché nel calcio non bisogna essere belli, spregiudicati o moderni. Quello che conta ad alti livelli è, faticosamente o semplicemente, essere affidabili".
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