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"Insomma, l’Inter di oggi ha tante qualità. Un allenatore e calciatori di livello, un’identità di gioco riconosciuta e riconoscibile, ma forse ha il suo valore aggiunto proprio nella profondità della rosa. Nessuno in Italia ha le alternative - non chiamiamole riserve - di cui dispone Inzaghi. In pochi - il City è fuori concorso - anche in Europa hanno la possibilità di sfruttare i cinque cambi e il turnover come i nerazzurri. Che vuol dire non dover giocare sugli acciacchi, tenere sempre altissima la qualità media della squadra e - forse soprattutto - stimolare la concorrenza interna. A voler essere pignoli, andando oltre alle indicazioni del momento, si potrebbe obiettare qualcosa sulla prima linea. Perché non è un’offesa chiedersi se Sanchez saprà mostrare il meglio di sé, o se Arnautovic - tra i più completi, parere strettamente personale, nel concentrare potenza e abilità - riuscirà a dimenticarsi dell’anagrafe. È anche per questo che, all’Inter, pensavano di riprendere Lukaku".
"Ma l’abbondanza - stavolta, scherzando, si può dire - avrebbe forse ritardato l’esplosione di Thuram. Non Lilian, suo padre, che alzava il vento quando decideva di lanciarsi sulla fascia. Ma Marcus, che ha tutto - con i suoi compagni, potenzialmente più di 20 titolari - per rendere quest’Inter ancora più europea. Che vuol dire in pratica tre cose: forza, qualità e - appunto - soluzioni in abbondanza. Altro che problema".
(Gazzetta dello Sport)
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