Vocalelli: “Conte? Marotta non si è perso d’animo. Inzaghi prototipo dell’anti-personaggio”

Del cambio in panchina dell'Inter e della scelta di puntare su Inzaghi per sostituire l'uscente Conte ha parlato il giornalista Alessandro Vocalelli a La Gazzetta dello Sport:

"Marotta ci era già passato, quando Conte - era il 2014 - annunciò a sorpresa di voler lasciare la Juve. Divergenze sul mercato, il famoso ristorante in cui non si può mangiare con dieci euro, insomma l’idea che un ciclo fosse finito e non si potesse continuare a tenere alta l’asticella. Marotta, come detto, non si perse d’animo e dopo poche ore aveva già scelto il sostituto: Massimiliano Allegri. Neppure stavolta Marotta si è perso d’animo. Si è guardato intorno e, pur avendo la possibilità di scegliere e dovendo anche dribblare tante autocandidature, nel giro di poche ore si è indirizzato su Simone Inzaghi, strappandolo alla Lazio. E se Allegri, sostituendo Conte, poteva vantare un curriculum più completo e ricco, Inzaghi ha però tutto per confortare la scelta nerazzurra. Non solo per cinque anni comunque di successi con la Lazio - perché vincere due Supercoppe e una Coppa Italia, conquistare un posto in Champions e raggiungere gli ottavi è un curriculum di tutto rispetto - ma anche e soprattutto per quel suo profilo perfettamente in linea con le aspettative".

Inzaghi è ambizioso nel suo realismo, determinato nella sua apparente serenità, equilibrato nel domare i suoi lanci. Emotivi e tecnici. Ecco, Inzaghi è forse il prototipo dell’anti-personaggio in pubblico, con una sfrenata voglia però di essere protagonista. Senza capricci, ma con il desiderio di andare dritto all’obiettivo. Ed è curioso che sia andato a rappresentare l’altra faccia di Milano: lui, come Pioli, con un destino in cui rincorrersi (proprio Simone sostituì il rossonero sulla panchina della Lazio) e un profilo personale abbastanza simile. Il profilo degli anti-personaggi, una normalità fatta di idee, intuizioni, lavoro, competenza.