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Vocalelli: “Inzaghi ha un obbligo: ora deve colmare quel vuoto chiamato scudetto”

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Il giornalista, sulle pagine de La Gazzetta dello Sport, ha parlato della rosa dell'Inter e dell'obiettivo primario di mister Inzaghi

Il giornalista Alessandro Vocalelli, sulle pagine de La Gazzetta dello Sport, ha parlato della rosa dell'Inter e dell'obiettivo primario di mister Inzaghi

è l’ultima a radunarsi, l’Inter, ma quest’anno avrà anche l’“obbligo” di arrivare prima. Con un carico di responsabilità a cui Simone Inzaghi non può, e sicuramente anche non vuole, sfuggire. Già, perché se ci pensate è rimasto in fondo l’unico - tra i colleghi di prima fascia - a non aver ancora uno scudetto in bacheca.


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Già, perché anche nel dopo-Conte, pur con le partenze di Lukaku e Hakimi, l’Inter ha comunque allestito - partendo da Dzeko e Dumfries - una squadra di assoluto rispetto. Lo scudetto non è arrivato, con il Milan capace di piazzare lo sprint decisivo proprio a spese dei cugini, ma sono in molti a ritenere che i nerazzurri dovessero e potessero fare molto di più. La storia si è ripetuta anche la scorsa estate, perché dopo il ritorno di Lukaku, gli arrivi di giocatori molto importanti come Mkhitaryan, molti pensavano che - sì - quella sarebbe stata la volta buona.

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Il mercato non è ancora entrato infatti nel vivo ma le prime mosse sono state già di assoluto livello. Al posto di Dzeko è arrivato Thuram, con tante referenze e una freschezza atletica assoluta. E al posto di Brozovic, che secondo molti sarebbe stato difficile sostituire adeguatamente, ecco il centrocampista più corteggiato della Serie A: Frattesi. Un carico di energia per un centrocampo che merita di essere giustamente collocato tra i migliori in ambito europeo. Mosse che testimoniano l’intenzione e gli obiettivi che si sono dati in casa nerazzurra. L’obiettivo che Simone Inzaghi sa di “dover” centrare in questo campionato che - con il prossimo raduno - ormai sembra quasi partire ufficialmente. Perché, e basta chiedere agli altri tecnici, le Coppe sono importantissime ma “Campione d’Italia” sul biglietto da visita è qualcosa che ti fa davvero entrare nelle eccellenze della panchina.

 

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