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È per questo che, a due settimane dal via del campionato, il grande, autentico, affare tra gli attaccanti - perché nella stabilità c’è la conferma di un’Idea - è rappresentato proprio da lui. Che sfugge alla regola del mercato - fatto anche di voci che servono ad alimentare appetiti e quotazioni - per rappresentare la classica e in questo caso esemplare eccezione. Nessuno può ipotecare il futuro, e dire ciò che sarà, ma oggi Lautaro Martinez è - se non l’unico - comunque un vero, autentico, punto di riferimento.
Lautaro Martinez è sicuramente il più eclettico degli attaccanti del nostro campionato. Uno capace di coesistere indifferentemente con il compasso di Lukaku o con le geometrie di Dzeko, insomma prima o seconda punta in maniera quasi indifferente. Con il suo calcio fatto di tecnica, esplosività, fiuto e intelligenza. Uno che, a differenza di altri suoi colleghi, non va - come si dice in gergo - a mangiarsi tutta l’area di rigore, rubando la scena al resto della squadra, ma sa quando è il momento di affondare. Perché anche questa è la caratteristica del leader.
Lautaro Martinez è il grande protagonista che, per meriti suoi e della società, sta passando quasi inosservato. In questo momento di calcio pieno di speranze, desideri e a volte di illusioni, la sua è una storia che va controcorrente. Che anche a lui sembra star benissimo. L’importante sarà tornare in prima pagina, e non ci sono dubbi, quando si ricomincerà a giocare. Perché, fissando l’obiettivo non solo personale e ripensando al suo idolo e modello, Javier Zanetti, che cosa ci può essere di più suggestivo e bello che conquistare - con la fascia al braccio - uno scudetto? Che si parli pure di tanti suoi colleghi: nei pensieri di Lautaro non c’è al momento un titolo a caratteri cubitali. Ma un titolo che, in casa nerazzurra, varrebbe la seconda e sospirata stella. Vuoi mettere la soddisfazione di metterci la firma anche come capitano?
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