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Vocalelli: “Innegabili meriti Inzaghi nella trasformazione dell’Inter, ora più leggera”

Andrea Della Sala

Il giornalista ha parlato a Gazzetta.it dell'ottimo lavoro che sta svolgendo Inzaghi alla guida dell'Inter

Il giornalista Alessandro Vocalelli ha parlato a Gazzetta.it dell'ottimo lavoro che sta svolgendo Inzaghi alla guida dell'Inter:

Non era scritto da nessuna parte che senza Hakimi, Lukaku ed Eriksen la squadra mantenesse il suo standard di rendimento, migliorandosi addirittura in Champions. Ma - ed è altrettanto vero - c’erano prove e controprove sulla bravura di Simone Inzaghi che negli ultimi anni era stato, con la Lazio, uno degli assoluti protagonisti della panchina. Sì, uno degli assoluti protagonisti.

E al di là della tentazione di creare un parallelo tra i due tecnici, sono innegabili i meriti di Simone Inzaghi nella trasformazione dell’Inter. Sì, una trasformazione. Perché non basta adottare un modulo simile - il 3-5-2 di Conte con il 3-4-1-2 rivisto da Inzaghi - per sovrapporre le due squadre. Inzaghi ha portato all’Inter sostanziali differenze. Innanzitutto - e questo è il suo marchio di fabbrica - la velocità e l’ampiezza del giro palla. A differenza dell’Inter di Conte, che verticalizzava e si appoggiava spesso su Lukaku, l’Inter di Inzaghi costruisce la sua ragnatela per poi imbucare non necessariamente sul centravanti. Sulla corsia di destra si sovrappongono Barella e Darmian, a sinistra é Calhanoglu ad intrecciarsi con Perisic, permettendo a Dzeko - che ha altre caratteristiche - di fare un calcio completamente differente da quello di Lukaku.

L’altra caratteristica che ha portato Inzaghi - al di là degli aspetti tattici - è la valorizzazione dell’intera rosa. Alla Lazio veniva spesso criticato per un utilizzo molto parsimonioso delle seconde linee e anche la società, più o meno velatamente, gli muoveva il rimprovero. Ma tutto questo accadeva, semplicemente, per il divario troppo netto tra titolari e riserve. All’Inter, Inzaghi sta coinvolgendo tutti e la prestazione di Sanchez contro il Cagliari lo sta perfettamente confermando. L’Inter oggi è una squadra più leggera: consapevole sempre delle responsabilità, ma costretta ad una minore pressione. Nessun parallelo, per carità, con Conte che ha avuto l’enorme merito di costruire questo gruppo, di dargli un carattere feroce, di aver piantato radici robuste. Ma dopo un periodo di forte tensione, anche emotiva, serviva un tecnico capace di evitare che l'attenzione si trasformasse in nervosismo. L’Inter oggi è una squadra che si diverte e non soltanto diverte, che accompagna i suoi sospiri e non si vergogna dei suoi sorrisi. Un’Inter come il suo allenatore, che ha sconfitto anche uno dei tanti slogan del calcio.