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Vocalelli: “Rinnovi, ci vuole un taglio alle esagerazioni del passato. Per chi come Lautaro o…”

Gianni Pampinella

Il tema del giorno affrontato dal giornalista è quello relativo ai rinnovi dei giocatori

Il tema del giorno affrontato da Alessandro Vocalelli sulle pagine della Gazzetta dello Sport, è quello relativo ai rinnovi di contratto dei giocatori. È importante l'effetto della pandemia sui conti dei club, ecco perché per il giornalista bisogna dare un taglio alle esagerazioni del passato. "Il mancato introito dai biglietti da stadio, gli effetti sul marketing, la freddezza degli sponsor, una gestione sempre sul filo del rasoio per gli incassi dei diritti televisivi: il grido d’allarme si è già fatto sentire, perché i problemi economici si sono fatti con il Covid ancora più palpabili. In questo quadro, di cui solo un irresponsabile potrebbe non tener conto, sono cominciate le grandi manovre per i rinnovi di giocatori da copertina".

"Indipendentemente, verrebbe da dire, dall’anno di scadenza. Perché ci si mette al tavolino con Donnarumma, con Dybala, con Lautaro Martinez, e - verrebbe da dire - non è mai troppo... presto. Non è presto naturalmente per chi andrà in scadenza a giugno e addirittura potrebbe già accordarsi con un nuovo club tra due mesi, nella prossima finestra di gennaio; ma non è presto neanche per chi come Dybala potrebbe liberarsi nel 2022 o addirittura nel 2023 come Lautaro Martinez".

"Si sa come vanno le cose: più tardi ci si mette a tavolino e più forte diventa il potere contrattuale dei procuratori. Logico dunque che le società si muovano; ma è altrettanto logico - ed auspicabile - aspettarsi da entrambe le parti un comportamento che tenga conto del quadro generale dell’economia, non solo calcistica".

"Oggi il mondo del calcio ha bisogno di dare un segnale di discontinuità col passato se vuole davvero mettere un freno a una situazione complicata. Giusto premiare i giocatori migliori, riconoscere il merito ed il valore, ma altrettanto indispensabile un taglio netto con certe esagerazioni del passato". 

(Gazzetta dello Sport)