Il giornalista, intervenuto sulle pagine de La Gazzetta dello Sport, ha parlato di Inzaghi e delle scelte in mezzo al campo
Il giornalista Alessandro Vocalelli, intervenuto sulle pagine de La Gazzetta dello Sport, ha parlato di Inzaghi e delle scelte in mezzo al campo all'Inter e non solo:
"Le partite si vincono o si perdono a centrocampo. Una verità. Perché, e non c’è dubbio, è sempre meglio avere una difesa di ferro. Perché, e non c’è dubbio, è fondamentale avere un attaccante che fa gol, di quelli capaci di risolvere anche una sfida complicata. Ma il centrocampo è il cuore, il motore, di qualsiasi squadra. Serve un reparto che sappia proteggere, sappia fare da scudo: e così anche i difensori sembrano decisamente più bravi.
La lunga premessa serve per inquadrare, tra i tanti, il merito forse maggiore di Simone Inzaghi. Che ha fatto sua questa verità: le partite, molto spesso, si vincono e si perdono in mezzo. E lui, proprio per questo, nella sua ancora breve ma già luminosa carriera si è preoccupato di avere “sempre” il centrocampo più forte d’Italia. Lo ha indubbiamente con l’Inter, perché se riesci a mettere insieme tre come Barella, Calhanoglu e Mkhitaryan sei già a metà, e forse a tre quarti, dell’opera.
Ma lo aveva pure alla Lazio, con cui ha vinto molto, riuscendo anche a disputare campionati di assoluta eccellenza. Una buona squadra, quella biancoceleste, però con un punto di forza eccezionale: quello che anche all’epoca è stato definito il centrocampo più forte d’Italia. Una realtà quasi oggettiva perché, in quelle stagioni, Simone Inzaghi aveva Milinkovic, Lucas Leiva e Luis Alberto: tutti, naturalmente, con quattro anni di meno. Insomma, nel pieno della loro vitalità. Simone Inzaghi ha dall’inizio della sua carriera - ora all’Inter e prima alla Lazio - il miglior centrocampo d’Italia a disposizione. E forse questo è il suo primo e più importante segreto. Un segreto, ma neanche tanto, a cui Inzaghi tiene giustamente moltissimo.