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Il medico sociale dell’Inter: “Tiger Woods, due fattori possono creare problemi”

A SkySport24 l'intervento di Piero Volpi sul golfista americano rimasto coinvolto in un incidente d'auto a Los Angeles

Eva A. Provenzano

Uno dei più grandi golfisti del mondo, Tiger Woods, è rimasto coinvolto in un incidente a Los Angeles. I soccorritori sono stati costretti ad estrapolarlo dall'auto finita fuori strada tramite il parabrezza. Non ha mai perso conoscenza e non è in pericolo di vita. Ma è stato operato per le fratture multiple riportate alle gambe.

Il dottor Piero Volpi, medico sociale dell'Inter ha parlato con Skysport24 di quanto gli è successo e dell'operazione alla quale è stato sottoposto: «Sicuramente, dalle poche notizie che abbiamo è un intervento multiplo, inteso a ridurre le fratture e stabilizzarle quelle della tibie e del perone. Si parla anche di una frattura più distale a livello delle ossa del piede».

«Chiaro che - ha continuato - al di là della riduzione e della ricomposizione delle fratture, sono due i fattori che possono creare problemi. Se sono presenti dei deficit vascolo-nervosi che complicherebbero la situazione. E poi l'esposizione delle fratture. Perché ci sarebbe il rischio di un'infezione che aumenta il risultato finale. Dal punto di vista della gestione, parliamo di un atleta di 45 anni che svolge un'attività come il golf e anche con grandi incidenti possono riprendere bene. Si cercherà di capire quali saranno gli esiti. Nel golf ad alti livelli una componente fisica, atletismo, una componente anche di movimento perfetto degli arti ci deve essere».

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-Nei giorni scorsi Tiger Woods aveva annunciato di un intervento alla schiena che avrebbe potuto metterlo fuori causa per il master di aprile di Augusta. Evidentemente aveva dei problemi, con un intervento di quel tipo, quando può complicare il recupero l'incidente? 

Bisognerebbe avere nel dettaglio quanto è stato fatto per il recupero. Ma se guidava la macchina, poteva muoversi, il chirurgo che lo ha operato gli aveva dato il via libera per riprendere le attività. Mi soffermerei su quanto successo in questi giorni. Mi auguro che la chirurgia possa rimettere in sesto e far riprendere un atleta così importante e di grande livello come Woods. Sicuramente queste fratture richiedono dai quattro ai sei mesi di recupero. Se non ci sono complicazioni di origine settica, legata ad esposizioni, o di tipo vascolo-nervosi.

(Fonte: SS24)

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