LEGGI ANCHE
Crede possa diventare uno dei migliori difensori del mondo?
«È difficile dirlo oggi perché non lo abbiamo ancora visto a livelli altissimi. Prima vediamo come si comporta all’Inter, dove avrà una grande opportunità. Lui ha tutte le potenzialità per essere un top e vivere un’ottima carriera».
Ora insomma è un talento che va all’Inter per imparare e migliorare. Non per essere fin da subito un titolare.
«Esatto, analisi perfetta».
Nell’Aarhus giocava nella difesa a tre come braccetto di sinistra, nonostante sia un destro naturale.
«Sì, ma non ci sono problemi di posizionamento per lui, proprio per tecnica ed intelligenza del calciatore».
Prima di arrivare in Danimarca aveva sofferto parecchi problemi fisici.
«Magari perché qui il livello non è così elevato. E avrà imparato da quello che gli è successo. Pur giovane, ora saprà meglio di prima come reagisce il suo fisico a determinati sforzi».
Si capiva fosse troppo forte per la Superliga danese?
«Sì, assolutamente. Si può dire che il nostro campionato sia una sorta di tappa intermedia per migliorare e far spiccare successivamente il volo in leghe più difficili».
Si aspettava che avrebbe avuto questo tipo di percorso?
«Non lo conoscevo bene quando firmò per l’Aarhus. Ma oggi dico che è un talento che può sicuramente ancora sbocciare in modo più rigoglioso».
È stato il migliore difensore del vostro campionato?
«Sì, degli ultimi anni, senza dubbio».
Per lui che tipo di scelta sarà l’Inter?
«Penso che necessiterà di un anno di adattamento, per imparare e migliorare. Solo successivamente si vedrà a che livello potrà essere arrivato e a cosa dovrà puntare. Per questo direi che resterà a Milano e non andrà via in prestito in altri club della Serie A».
© RIPRODUZIONE RISERVATA