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Wehlast (Ekstra Bladet): “Bisseck sarà un top: ricorda Bastoni, Kjaer e Van Dijk”

Matteo Pifferi Redattore 

"Penso che necessiterà di un anno di adattamento, per imparare e migliorare: resterà a Milano e non andrà via in prestito in altri club della Serie A"

Mads Glenn Wehlast, giornalista di Ekstra Bladet e giurato dell’European Golden Boy di Tuttosport, ha parlato proprio al quotidiano torinese di Yann Aurel Bisseck, difensore classe 2000 ad un passo dall'Inter:

«Si tratta di un calciatore intelligente, forte nel gioco aereo. Per un ragazzo dal fisico possente, dotato pure di un’ottima tecnica di base. Sa impostare l’azione, ma si lancia anche in avanti per cercare il gol. Possiede un buon tiro, non è quel tipo di difensore che aspetta gli avversari e non sale mai in attacco».

Per le sue caratteristiche, a chi potremmo paragonarlo?

«Con tutte le dovute proporzioni, che devono essere fatte, direi che può ricordare per alcune peculiarità Bastoni per come imposta l’azione. Van Dijk per la proposizione in avanti e Kjaer per il colpo di testa».

Sorpreso che l’Inter abbia deciso di puntare su di lui?

«Un po'. Tutti sapevano che la cifra della sua clausola rescissoria fosse di 7 milioni di euro. L’Eintracht Francoforte era molto interessato a Bisseck. Ma capisco perfettamente perché tra le due opzioni abbia preferito quella nerazzurra, dato che parliamo dell’ultima finalista della Champions. È una grande squadra e lui migliorerà ancora tanto. È un talento di 22 anni che si è particolarmente distinto in Danimarca negli ultimi anni».


Crede possa diventare uno dei migliori difensori del mondo?

«È difficile dirlo oggi perché non lo abbiamo ancora visto a livelli altissimi. Prima vediamo come si comporta all’Inter, dove avrà una grande opportunità. Lui ha tutte le potenzialità per essere un top e vivere un’ottima carriera».

Ora insomma è un talento che va all’Inter per imparare e migliorare. Non per essere fin da subito un titolare.

«Esatto, analisi perfetta».

Nell’Aarhus giocava nella difesa a tre come braccetto di sinistra, nonostante sia un destro naturale.

«Sì, ma non ci sono problemi di posizionamento per lui, proprio per tecnica ed intelligenza del calciatore».

Prima di arrivare in Danimarca aveva sofferto parecchi problemi fisici.

«Magari perché qui il livello non è così elevato. E avrà imparato da quello che gli è successo. Pur giovane, ora saprà meglio di prima come reagisce il suo fisico a determinati sforzi».

Si capiva fosse troppo forte per la Superliga danese?

«Sì, assolutamente. Si può dire che il nostro campionato sia una sorta di tappa intermedia per migliorare e far spiccare successivamente il volo in leghe più difficili».

Si aspettava che avrebbe avuto questo tipo di percorso?

«Non lo conoscevo bene quando firmò per l’Aarhus. Ma oggi dico che è un talento che può sicuramente ancora sbocciare in modo più rigoglioso».

È stato il migliore difensore del vostro campionato?

«Sì, degli ultimi anni, senza dubbio».

Per lui che tipo di scelta sarà l’Inter?

«Penso che necessiterà di un anno di adattamento, per imparare e migliorare. Solo successivamente si vedrà a che livello potrà essere arrivato e a cosa dovrà puntare. Per questo direi che resterà a Milano e non andrà via in prestito in altri club della Serie A».