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Lunga intervista de La Gazzetta dello Sport a Taribo West. L'ex esterno dell'Inter ha parlato di Moses ma anche di Scudetto per i nerazzurri.
West, ha visto? Moses è arrivato a Milano.
«Ma non gioca nel Fener?».
No, l’ha appena preso l’Inter.
«Scherzavo! Ci è cascato, vero? (Se la ride, ndr). Anche da qui seguo la squadra quasi tutte le settimane. E do un’occhiata al mercato: il club sta costruendo una squadra forte. Moses serviva, potrà fare la differenza».
Cosa porterà?
«Esperienza e mentalità: ha indossato maglie pesanti e vinto al Chelsea, con Conte. L’ha voluto, non è un caso. Inoltre, a livello tecnico, non è l’ultimo arrivato: ha un buon piede, è veloce e segna. Il suo acquisto è una bella notizia per la Nigeria e il continente africano in generale».
Lo scudetto è possibile?
«Certo. E non lo dico semplicemente da tifoso, ci credo veramente. L’1-1 di Lecce è stato un incidente di percorso, la stagione rimane super. Peccato per la Champions, ma c’è l’Europa League: bisogna essere convinti di poter replicare la nostra vittoria a Parigi, nel ‘98».
In Serie A, la Juve è già a +4.
«E quindi? Non è imbattibile, rispetto al passato ha perso qualcosa. Il gap si è ridotto».
CR7, però, è determinante.
«Il miglior West avrebbe fermato lui e Messi! Scherzi a parte, Cristiano è un campione assoluto, ma il più forte che abbia mai visto su un campo di calcio resta il Fenomeno brasiliano».
Meglio Lukaku o Icardi?
«Mmm...», ci pensa. «Bella domanda. Forti entrambi, ma scelgo Romelu: calciatore internazionale, in carriera ha segnato una valanga di gol. Può essere decisivo per il titolo».
I suoi ricordi di Milano.
«Il periodo più bello, chi se lo dimentica... Voglio salutare i tifosi: alcuni non hanno digerito il mio passaggio al Milan, ma l’Inter è nel cuore. E poi ho conosciuto persone speciali».
Due, soprattutto.
«Moratti, uomo straordinario. Anzi, unico. E Simoni, al quale mando un grosso abbraccio. Forza mister, ti aspettiamo!».
A Lippi cosa vorrebbe dire?
«Nulla in particolare, voglio bene anche a lui».
C’è qualche rammarico?
«Non essere diventato campione d’Italia: se non fossero successe certe cose, forse nel ’98 avremmo vinto noi...».
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