Ora gioca nell'Al-Sudd, ma Xavi è stato un grande del Barcellona. E c'era nel 2010 quando l'Inter conquistò proprio contro i blaugrana, con il 3-1 al Meazza e lo 0-0 al Camp Nou, la finale di Madrid. Ecco le parole che ha rilasciato al Corriere dello Sport: «Ricordo bene quelle due gare. A San Siro passammo in vantaggio, ma l’arbitro Benquerença non ci aiutò molto e l’Inter prese campo. Loro furono bravi a pressarci alti e a rubare qualche pallone pericoloso, ma alcune decisioni del direttore di gara… Nel ritorno a Barcellona facemmo noi il match, dall’inizio alla fine, soprattutto dopo l’espulsione di Thiago Motta. La remuntada sembrava comunque possibile, ma Eto'o fece il terzino in maniera splendida, Milito fu davvero encomiabile e tutta la squadra si sacrificò. Per noi essere eliminati dopo aver dominato fu una pena. Dopo il gol di Piqué pensavo ad un finale diverso.
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Xavi: “2010, che pena quando ci eliminò l’Inter. Mou? Non mi piace il suo gioco. Zanetti…”
L'ex giocatore del Barcellona ha parlato della partita di Champions di domani sera, ma anche della squadra di Mou
MOU - «Mourinho? E' un allenatore che difende molto e giocare contro quell'Inter non era facile. E' un calcio che ha messo in pratica anche nelle altre squadre che ha allenato, cura tutti i dettagli e chiude ogni varco. A me piace un altro modo di giocare ma non è una critica, le mie squadre però non saranno mai difensiviste».
ZANETTI - «Se mi ricordo i duelli con Zanetti? Javier è sempre stato un giocatore straordinario, certo che mi ricordo. Credo che fisicamente sia uno dei migliori della storia. Tutto il mondo lo rispetta e si ricorda quanto ha fatto».
PRESENTE - «Che partita sarà quella di domani sera in Champions? Credo che anche in questo caso l'Inter si difenderà e poi ripartirà con Icardi e Perisic. Il Barcellona è favorito e domineranno nel possesso palla, ma se cerchi solo di non subire è difficile uscire indenni dal Camp Nou. Vantaggio Messi? Grande vantaggio perché Leo è il più forte di tutti. Sì, anche di Ronaldo. Leo è il più forte della storia».
(Fonte: Corriere dello Sport, 23-10-2018)
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