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Yaya Toure, giornata a Milano. Sorrisi e assaggi, ma niente Inter

E’ arrivato con un giorno di ritardo rispetto alle attese e così Yaya Tourè ha incrociato il presidente della Repubblica Italiana, Mattarella che oggi era per la prima volta in visita ad Expo. Il centrocampista ivoriano ha preso parte ad...

Eva A. Provenzano

E' arrivato con un giorno di ritardo rispetto alle attese e così Yaya Tourè ha incrociato il presidente della Repubblica Italiana, Mattarella che oggi era per la prima volta in visita ad Expo. Il centrocampista ivoriano ha preso parte ad un evento dell'UNEP (Programma Ambientale delle Nazioni Unite). T-shirt dell'organizzazione, badge al collo, mocassini Louis Vuitton ai piedi. L'Inter avrebbe voluto assicurarseli e la telenovela è a andata avanti diversi mesi. Già a gennaio erano uscite le prime voci sul possibile sbarco del giocatore a Milano e quasi quasi gli interisti si erano messi a sognare. Si sono dovuti svegliare in fretta: nonostante Mancini - suo tecnico al City - sembrava pronto ad accoglierlo, qualcosa è andato storto e quindi pare proprio che il calciatore resterà a Manchester anche l'anno prossimo. Non ha voluto parlare di calcio (dietro questa scelta c'era la volontà del suo club, chissà?): ha risposto alle domande sull'esposizione, ha assaggiato i prodotti tipici del Mediterraneo, ha visto come si fa la pasta. I giornalisti hanno cercato in tutti i modi di strappargli anche solo una frase che confermasse o smentisse, ma niente, non c'è stato verso: "Milano mi piace? Mi piacciono anche Manchester e Barcellona. Se Mancini sa che sono qui? Ci siete voi, lo saprà tra qualche ora. Se mi fermo qui? Vedremo". Tutto con il sorriso di chi sapeva esattamente che una volta arrivato in città sarebbe stato bombordato di domande sui nerazzurri che hanno provato, proprio attraverso il tecnico, a convincere Yaya a trasferirsi: ad un si può fare iniziale è seguito un tassativo no. Almeno per ora Milano è solo la città dell'Expo.