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Zaccheroni: “Pronostico Inter-Juventus? Sarà pareggio con gol. E per lo scudetto…”

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Nel corso di un'intervista a Libero, Alberto Zaccheroni ha parlato di Milan ma anche di Inter-Juventus.

Matteo Pifferi

Nel corso di un'intervista a Libero, Alberto Zaccheroni ha parlato di Milan ma anche di Inter-Juventus.

Cosa le dicono queste prime otto giornate?

«Che ci sono squadre in crescita come la Juve e altre in calo come la Roma. Allegri intelligentemente si è rifugiato nel 4-4-2 che gli garantisce più copertura, mentre i suoi giocatori stanno entrando in condizione. Poi ci sono Napoli e Milan, che si stanno meritando la vetta della classifica. Mi aspetto una bella lotta a quattro fino alla fine».

Rispetto all’anno scorso il Milan è partito meglio, se l’aspettava?

«Sì, ma non con un copione così diverso. L’anno scorso i giocatori stavano di più nella metà campo avversaria, oggi verticalizzano, costruendo dal basso e arrivando più lentamente. Sono la squadra più imprevedibile in assoluto di A. Pioli ha trasmesso fiducia ai giocatori, che si cercano sempre, si sentono importanti, dinamici. Anche Leão non pensa più a se stesso».

La netta sconfitta di Porto può condizionare?

«Se il Milan esce dalle competizioni non è positivo, anche perché l’organico è stato allargato proprio per l’Europa. Ma la squadra saprà non farsi danneggiare mentalmente. Piuttosto, mi preoccupano tutti questi infortuni».

A Bologna allena un altro suo grande amico: Mihajlovic. Ci racconta un aneddoto?

«Lo ricordo ai tempi della Lazio, quando aveva il crociato sinistro rotto. Un giorno arrivai prima nello spogliatoio, lui aveva anticipato tutti, anche i fisioterapisti, e si era messo in palestra a palleggiare con la palla, per poi tirarla a canestro facendola rimbalzare. Ogni tiro, la metteva dentro. Gli chiesi con quale piede stesse tirando. E lui: «Col destro, io sono nato con questo, mister». E io che pensavo fosse solo mancino».

È anche ex di Inter e Juve, pronte al duello domani. Come finiscono il Derby d’Italia e Bologna-Milan?

«La Juve è in ripresa, anche mentale. Dell’Inter ero malato da piccolo, poi a 16 anni sono diventato amante del bel-gioco. Dico pareggio con gol. A Bologna, se Ibra sta bene fa la differenza, ma senza Rebic è dura, dato che così bene in carriera non ci ha mai giocato. Se il Bologna spezza l’intensità di gioco del Milan, allora può dire la sua»

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