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Intervistato da Tuttosport, Alberto Zaccheroni ha parlato anche di Inter-Atalanta, partendo dalla propria carriera:
«Volevo che le mie squadre cercassero di giocare meglio degli avversari. Con l’obiettivo di segnare un gol in più rispetto ai rivali, non di subirne uno in meno. Adesso è positivo che si cerchi un 4-3 piuttosto che un 1-0. Per il calcio italiano, gli sponsor, i tifosi: per tutti. Le partite senza gol sono di una tristezza infinita. Abbiamo vissuto per anni sui tatticismi, sul non subire reti. Per un brutto calcio a livello estetico».
Domani Inter-Atalanta: una sfida che preannuncia spettacolo e gol.
«Zapata, Muriel e Ilicic hanno tantissima qualità. Mi sono sempre piaciuti da impazzire. Lo sloveno è un giocatore incredibile. Ricordo ancora quando lo criticavano a Firenze e pensavo sarcasticamente: “Se fischiano lui, siamo a posto”. Quindi bravo Gasperini a catturarlo. Gli attaccanti dell’Atalanta hanno tuttavia meno costanza di rendimento di quelli dell’Inter. Lukaku e Lautaro, tolto Ronaldo, sono le due punte più qualitative e di spessore del campionato».
Inter e Atalanta hanno forse un modo di attaccare a tratti simile.
«Entrambe praticano un calcio verticale. Ma la squadra di Conte va subito a cercare i due là davanti, mentre la Dea accompagna anche con altri giocatori».
L’Inter può ora contare pure su un Sanchez ritrovato.
«Sì, prima non mi aveva entusiasmato. Col Parma si sono visti alcuni spunti dei suoi. Quando c’è la possibilità reale di vincere, che intravedi il traguardo, non devi neanche più stimolare i tuoi calciatori. Motivo per cui adesso l’Inter è difficile da fermare».
Un altro bel duello sarà quello tra Hakimi e Gosens in fascia.
«Assolutamente. Hanno gamba e qualità. Si nota il lavoro degli allenatori. E si vede abbiano acquisito i tempi giusti per gli inserimenti senza palla. Sono i due esterni migliori della serie A. All’inizio della stagione il marocchino dell’Inter aveva alti e bassi. Bravo Conte. Con i risultati che infondono certezze».
Magari è anche da tale convinzione che i possibili gol possono arrivare anche dai difensori. Su angolo o in proiezione offensiva.
«L’Inter degli ultimi anni ha avuto sempre questa caratteristica. Già con Spalletti arrivavano le reti di testa, magari anche negli ultimi minuti. Pensi a D’Ambrosio, che spesso e volentieri è entrato nel tabellino dei marcatori. I nerazzurri oggi hanno una fisicità che non ha eguali nella massima serie».
A proposito di fisicità, pensa che Lukaku possa vincere il Pallone d’Oro un giorno?
«Secondo me è un premio che deve essere assegnato a quello che sposta gli equilibri più di tutti. Sia tecnicamente che fisicamente, proprio perché anche quelle sono qualità importanti. Io onestamente non mi meraviglierei se lo vincesse. Da quando è arrivato all’Inter sta facendo cose straordinarie. In A non c’è un giocatore che riesce a spostarlo. Forse l’unico poteva essere Kessie. Ma davvero quando riceve la palla e allarga gli alettoni ha uno spunto incontenibile».
Quale tipo di calcio ha apprezzato maggiormente in Serie A?
«Quello del Milan, escludendo alcune delle ultime gare. Raccolto, palleggiato e molto tecnico. Non è un caso che senza avere le qualità degli avversari abbia ottenuti certi risultati. Per un’interpretazione più bella e più efficace rispetto agli altri. L’Inter è invece più essenziale, capitalizza più di tutti le occasioni create».
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