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Zaccheroni: “Ho allenato le squadre più belle. L’Inter ha trionfato alla grande”

Marco Macca Redattore 
Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Alberto Zaccheroni ha raccontato la sua nuova vita lontano dal calcio, senza però tralasciare bei ricordi

Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Alberto Zaccheroni ha raccontato la sua nuova vita lontano dal calcio, senza però tralasciare bei ricordi tinti anche di nerazzurro:

Zac ha attraversato il globo, poi è tornato al casolare, a Cesenatico. Adesso si è fermato. Basta calcio?

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«Sì, basta, adesso faccio il pensionato. Ho 71 anni, ho fatto molte cose e ho un po’ di dolce nostalgia del passato. Ho allenato le squadre più belle e più grandi».

Milan, Inter e Juve. I momenti più esaltanti?

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«Al Milan ho vinto subito lo scudetto. È stato fantastico, un finale pazzesco. Ho vinto subito perché ho cominciato subito. Con le altre sono salito in corsa. Ho sostituito Cuper all’Inter, Ferrara alla Juve e Zoff alla Lazio».

Ha seguito l’ultimo Milan?

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«Poco. Ero impegnato, diciamo, su un altro fronte. Ho giocato una partita molto dura e difficile. L’anno scorso sono caduto in casa, dalle scale, e sono vivo per miracolo. Veramente. Non ricordo come è successo, forse avevo in braccio la cagnetta di mio figlio Luca e ho perso l’equilibro. Fulvia, mia moglie, mi ha trovato in fondo alle scale in un lago di sangue. Ho picchiato la testa, emorragia, avevo un occhio fuori dall’orbita. Sono stato in ospedale tre mesi, settimane in coma. Mi hanno operato, ho fatto la riabilitazione, ho lavorato tanto, adesso sono qui. L’occhio non va molto bene, ma giro in bici, faccio sport, lunghe passeggiate, guido la macchina. Lunedì sono stato, da solo, a Milano a trovare il mio amico Matteo Marani, presidente della Lega Pro. Tutto bene, ma non chiedetemi chi vince il prossimo campionato. Non sono molto preparato, in questo anno e mezzo mi sono perso qualcosa...».


Il suo Milan si sta attrezzando...

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«Mio? Certo. Ma mia anche l’Inter, anche la Juve. L’Udinese, la Lazio, il Toro. E il Cosenza e il Venezia. Conservo bellissimi ricordi. Ho amato il mio lavoro, ho dato, fatto tutto quello che potevo. Chiaro, il Milan è il Milan e lotterà sempre per vincere: è nel suo dna, la sua storia. Quest’anno è arrivato secondo, due anni fa ha vinto lo scudetto. È sempre lì, resterà ai vertici e vincerà ancora, con i nuovi giocatori, con il nuovo allenatore. L’Inter ha trionfato alla grande, la Juve, pur fra le difficoltà, è al terzo posto, Champions e Coppa Italia. Sono top club e io ho avuto la grande fortuna di poterli dirigere. Ultimamente non ho parlato di calcio, anche perché non conoscendo bene i giocatori e i tecnici si rischia di non inquadrare bene la realtà».