Zaira Nara vs Maxi Lopez: “Cosa sarebbe successo se Wanda si fosse innamorata di un fruttivendolo?”

In Argentina fa ancora discutere la bagarre che coinvolge la moglie di Icardi e il suo ex marito sulla questione degli alimenti

Maxi Lopez fa ancora discutere l'Argentina. In particolare sono nate polemiche dopo la frase con la quale ha commentato un post su Instagram. "Perdonare Mauro Icardi? Ma io lo ringrazio che si è preso Wanda". Sembrava un capitolo chiuso con una risposta sibillina di Wanda, ma nel loro Paese, l'attrice Pampita gli ha dato del maschilista. E ha risposto al giocatore argentino: «Dimentichi tutti gli anni in cui arrivavi a casa e hai trovato i vestiti stirati, il cibo pronto, tua moglie che partoriva, l'allattamento ai tuoi figli? Non capisco, questo è stato cancellato dalla sua memoria. Non può parlare così della madre dei tuoi figli». 

Le parole dell'attrice sono state commentate dalla sorella di Wanda, Zaira Nara che ha rincarato la dose in tv, nel programma che conduce, su Telefe: «E' stata un genio a dare questa risposta. Anche perché in questa situazione possono rivedersi molte persone. Tutti quelli che hanno chiuso con il marito devono negoziare il compenso per i figli. Ci sono molti genitori che quando si separano non assumono atteggiamenti normali. La cosa normale sarebbe che ci si prendesse le proprie responsabilità ma non succede. Capisco si smetta di amare la propria donna, ma non i propri figli. Nel caso di mia sorella ha formato una famiglia con Icardi che disinteressatamente può dare tutto ai ragazzi. Ma cosa sarebbe successo se lei si fosse innamorata di un fruttivendolo o di un'altra persona con un potere d'acquisto diverso rispetto a quello di suo marito? Sarebbe stata in grado di aiutare i suoi ragazzi. A volte la giustizia è lenta e i bambini hanno bisogno di tante cose che bisogna pagare, dal pediatra alla scuola. Sicuramente un'altra persona avrebbe dato loro lo stesso amore, ma dico fino a che punto è possibile non pagare gli alimenti?».

(Fonte: tn.com.ar-elintransigente.com)