- Squadra
- Calciomercato
- Coppa Italia
- Video
- Social
- Redazione
ultimora
Miha Zajc, centrocampista ex Empoli in forza al Genoa, ha parlato a La Gazzetta dello Sport in vista della sfida dei rossoblù contro l'Inter:
«Ho sempre giocato in questa posizione, sin da quando ero giovanissimo: trequartista o mezzala, dipendeva dagli allenatori. Battute a parte, a me piace provare a servire l’ultimo passaggio, ma fondamentalmente mi piace molto essere nel vivo del gioco. Anche in futuro farò il massimo per riuscirci. Mi riesce molto naturale. Conoscevo la piazza rossoblù e lo stadio di Marassi, quando mi hanno chiamato ho pensato subito che potesse essere la scelta giusta. Volevo tornare nel campionato italiano e sono orgoglioso di essere qui. Ho addosso il senso di appartenenza che ti trasmette una maglia così importante».
La vita per lei è cambiata a inizio anno nuovo.
«Con Ballardini abbiamo acquisito maggiore personalità e più coraggio. Siamo più alti in campo, e questa è una delle nostre principali qualità. Giochiamo allo stesso modo con qualunque avversario. E poi siamo forti sulle corsie esterne, c’è soddisfazione per come stanno andando le cose. Il Genoa non ha mai cambiato pelle ed è un aspetto importante. Il mister ci ha insegnato a soffrire, ad essere solidi mentalmente rimanendo uniti. In questo modo anche nei momenti complicati mostriamo coraggio e personalità, alla ricerca della partita perfetta. Commettiamo ancora qualche errore, ma la partita con il Verona ha dimostrato cosa siamo riusciti a fare in svantaggio e con un uomo in meno».
Quanto siete cresciuti sul piano mentale dopo il pari-thrilling di sabato scorso?
«A livello di autostima, tantissimo. S’è visto un Genoa unito, dove tutti si sono dati da fare per svolgere anche i compiti di chi era dovuto uscire dal campo (Luca Pellegrini, n.d.r.). Veniamo da un buon periodo senza sconfitte, tutto conta».
Ora vi aspetta la sfida con i migliori d’Italia...
«Una gara difficile, anche perché l’Inter, al di là del primo posto, gioca il calcio più bello ed efficace della Serie A. Giocheremo con la solita personalità, alla ricerca di un bel risultato. Poi vedremo».
Lei, Badelj e Strootman. Diversi, ma complementari.
«Ciascuno con le proprie caratteristiche, è vero: eppure in campo funzioniamo benissimo, anche perché i compagni ci aiutano. Spesso succede questo a centrocampo».
La lezione più grande di suo padre, che faceva l’allenatore?
«Mi diceva sempre: “Divertiti e gioca con il sorriso”. Voleva che la serenità mi accompagnasse sempre, in partita e negli allenamenti. Occorre saper superare i momenti difficili, ma sempre senza scoraggiarti. Al Genoa ci sto riuscendo».
© RIPRODUZIONE RISERVATA