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Potranno “tremare le gambe” ai giocatori della Real Sociedad a San Siro?
«Può succedere, però ora la squadra ha acquisito esperienza con la partecipazione alle scorse edizioni dell’Europa League. San Siro è un campo storico, di tradizione. Ma resto convinto che la Real Sociedad non cambi il suo modo di giocare. Faranno pressione alta, non si snatureranno, giocheranno con la stessa idea di sempre».
Quale giocatore può far male all’Inter?
«Credo sia il modo di giocare della squadra, non tanto la prestazione del singolo, ad essere fondamentale. Non abbiamo un calciatore che si distacca dagli altri, ma più giocatori che insieme fanno la differenza. Con lo spirito, la coscienza e il nostro dna possiamo fare bene».
Nel 1979-80 lei affrontò i nerazzurri. A San Siro finì 3-0 per i nerazzurri, in gol con Muraro, Baresi e Marini, al ritorno sfioraste l’impresa vincendo 2-0 grazie ai due gol di Satrustegui.
«Quelle partite furono tremende, tremende (ride, ndr). Credo che con le regole di oggi, la partita sarebbe terminata 5 contro 5. Credevamo davvero di poter eliminare l’Inter. E quando mancavano pochi minuti al termine della gara, non ci fischiarono un rigore chiarissimo. Sarebbe cambiata l’eliminatoria. Peccato. Le dico però che quella partita rappresenta forse, sia per noi giocatori, che per i nostri tifosi, l’orgoglio massimo di un match calcistico. Tutti ricordano ancora quella gara».
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