Ivan Zamorano, ex attaccante di Real Madrid e Inter, ha parlato ai microfoni de La Repubblica della partita di questa sera. Lui che, il 25 novembre 1998, aprì le danze nella sfida vinta 3-1 dai nerazzurri di Simoni: "Che notte, troppe emozioni. Per il Real provavo affetto. Il mio presente e il mio cuore erano nerazzurri. E mettici le luci della Champions. Vincemmo con coraggio e con grinta. Con il gioco di Gigi Simoni, cui vorrò bene per sempre, e il genio di Baggio".
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Pensa che l'Inter questa sera possa ripetere l'impresa?
"In Champions tutto è possibile. Non si vincono le partite con la storia e col blasone. Real e Inter, favorite, hanno enormi difficoltà. Oggi sarà un grande match. Al ritorno, a San Siro, sarà vita o morte".
Qual è il suo pronostico?
"Pareggio. Non vedo un favorito".
Zidane ha ritrovato Hazard. Conte ha perso Lukaku. Quanto peserà la sua assenza?
"Lukaku è importantissimo ma Lautaro, se sostenuto dai compagni, ha tutto per non farlo rimpiangere. Soprattutto se Sanchez sarà in condizione di giocare e passargli qualche buon pallone. Il Toro, come me, non è alto ma è forte anche di testa".
Qual è il segreto per un buon colpo di testa?
"Io da bambino mi esercitavo prendendo a pallonate il lampadario di casa per ore. Mamma non diceva nulla, sapeva che mi stavo esercitando".
È stato più bello giocare con Butragueño e Laudrup o con Baggio e Ronaldo?
"Nella lista metto anche Vieri. Fra tutti dico Ronaldo, il miglior n. 9".
Lei gli cedette la maglia, facendo stampare sulla sua 1+8.
"Un'idea di Mazzola, Moratti ne fu entusiasta. Io ci tenevo a regalare a Ronaldo la 9, loro volevano che io non la perdessi del tutto".
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