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"Se al Real aveva bucato per 103 volte su 178 partite, in nerazzurro la sua prolificità si attenua, complici anche, se non soprattutto, le ermetiche difese della Serie A di quegli anni. Alla fine, in quattro stagioni interiste, i suoi centri saranno 41. Quel che perde in termini di vena realizzativa, tuttavia, lo riconquista in termini di uomo squadra. Zamorano non si demoralizza e, anzi, lavora duramente per aprire il gioco ai compagni, pressa ferocemente i portatori di palla, compie recuperi a tutto campo che non si addicono esattamente all'anima egoista del centravanti di professione. Ma è proprio per questo che i tifosi lo amano. Ivan spreme ogni stilla di sudore dal suo fisico compatto. La causa interista diventa la sua causa".
"L'anno successivo segnerà in finale di Coppa Uefa, nel 3-0 che la squadra di Simoni rifila alla Lazio, assieme a Zanetti e Ronaldo. E proprio al Fenomeno è legata la storia più succulenta. Qui si realizza la trovata geniale. A proporla è lo stesso Mazzola, raggiante: "Prendi il 18 e metti un + in mezzo. 1 + 8 fa nove". Poesia autentica. Tutti vogliono quella maglia, persino i non interisti. La divisa verrà confezionata dal brand per tutto il resto della stagione e risulterà una tra le più vendute della storia, in grado addirittura di superare, in certi momenti dell'anno, i risultati delle magliette di Ronaldo. Una trovata che inciderà indelebilmente il nome di Zamorano nelle scanalature più profonde dell'interismo. Dove Ivan avrebbe abitato ugualmente, grazie al suo spirito indomabile".
(Il Giornale)
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