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Zamparini, l’addio a Schelotto nasconde altre ragioni. Il patentino in realtà…

Ieri c’è stato l’addio ufficiale di Guillermo Barros Schelotto al Palermo per l’ennesima rivoluzione tecnica. Ma la realtà è diversa. L’allenatore argentino, che non ha ricevuto dalla UEFA il patentino per poter svolgere...

Giovanni Montopoli

Ieri c'è stato l'addio ufficiale di Guillermo Barros Schelotto al Palermo per l'ennesima rivoluzione tecnica. Ma la realtà è diversa. L'allenatore argentino, che non ha ricevuto dalla UEFA il patentino per poter svolgere la funzione di tecnico in Serie A, è in verità stato praticamente scaricato dal presidente Maurizio Zamparini, che non ha voluto chiedere alla FIGC una deroga, per iscrivere Schelotto al prossimo super-corso di Coverciano e rinnovargli il contratto in vista della prossima stagione. Zamparini avrebbe manifestato la sua delusione nei confronti delle persone che avrebbero dovuto aiutarlo e che invece, almeno per il momento, non sono riuscite a rilanciare il progetto rosanero. In quest'ottica si legge anche l'allontanamento del direttore sportivo Manuel Gerolin, tornato a fare l'osservatore in giro per il mondo. Brutti rapporti anche con l'ex Real Madrid Pedrag Mijatovic (che doveva fungere da vice-presidente e per ora è solo un consulente qualsiasi), Vlado Lemic e Niko Curkovic, artefici del mercato di gennaio e da cui, evidentemente, Zamparini si aspettava quell'aiuto, anche dal punto di vista finanziario, che non è mai arrivato.

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