03:43 min

ultimora

Zanetti rivela: “Quando l’Inter mi ha chiese di diventare il vicepresidente…”

Alessandro De Felice Redattore 
Le dichiarazioni del vicepresidente del club nerazzurro, che parla a tutto tondo della sua scelta dopo il ritiro

Javier Zanetti, ex capitano e ora vicepresidente dell'Inter, ha rilasciato alcune dichiarazioni in occasione del Festival del Lavoro a Firenze da Rosario De Luca, Presidente del Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro.

“Cultura dell’esempio e del lavoro, rispetto, senso di apparenza, responsabilità e spirito di sacrifico: bisogna dare l’esempio. Mostravo ai miei compagni di squadra con i fatti il cammino da seguire, e loro mi seguivano perché ragionavo per il bene comune. Oggi faccio lo stesso con i colleghi in altre vesti”.

L'ex calciatore ha aggiunto:

“Quando l’Inter mi ha chiese di diventare il vicepresidente ero molto felice, ma mi resi conto della grande responsabilità. Si stava chiudendo un percorso calcistico lungo 25 anni e ne stava iniziando un altro da zero e mi sono dovuto preparare”.

Dagli allenamenti ai libri, dalle riunioni tattiche alle call:

“Bisogna adeguarsi, capire il momento. La tecnologia sta avanzando velocemente e bisogna adattarsi mettendo a disposizione il proprio talento con la cultura del lavoro. Studiare è fondamentale come lo è imparare delle persone che hanno più esperienza”.


Zanetti ha spiegato la scelta di vestire i panni di dirigente dopo il ritiro:

“Tanti ex calciatori fanno gli allenatori, mentre io volevo fare il manager con una visione più ampia, a 360 gradi e sapevo che mi sarei dovuto preparare, avrei dovuto studiare. Ho iniziato percorso di formazione la Bocconi dove continuo a studiare e sto imparando tanto. Mi sento utile per il mio club in diverse aree che prima neanche conoscevo”.

In Argentina, da bambino, dalle 4 alle 8 di mattina consegnava il latte, poi si andava allenare:

“Il mio sogno è nato in un quartiere di periferia. Ogni volta che ho sollevato un trofeo mi sono ricordato del percorso fatto per arrivare fin lì. Bisogna stare con i piedi per terra e avere umiltà. Senza sacrificio non si ottiene nulla”.

Parole da leader carismatico, ma corretto e leale: in 19 anni di partite Italia l’argentino è stato espulso solo una volta in A. Un record niente male.

“La correttezza viene prima di tutto, insieme al rispetto per gli avversari e ai colleghi portando sempre con me i valori trasmessi dai miei genitori. Essere riconosciuto ancora oggi per questi valori è motivo di grande orgoglio”.


Se vuoi approfondire tutte le tematiche sul mondo Inter senza perdere alcun aggiornamento, rimani collegato con FC Inter 1908 per scoprire tutte le news di giornata sui nerazzurri in campionato e in Europa.